È stata revocata ieri, da parte dell’assessorato regionale Igiene e Sanità, la determinazione con la quale il 20 giugno scorso era stata istituita la zona di sorveglianza per la peste suina africana, dopo la segnalazione di un focolaio di malattia riscontrato nel comune di Bono.
Un risultato che arriva grazie anche al lavoro effettuato dai veterinari del Servizio di Sanità animale dell’Asl di Sassari che, in questi due mesi, non hanno mai abbassato la guardia, seguendo costantemente l’evolversi della situazione.
Il Servizio di Sanità animale della Asl, coinvolgendo tutte le forze a disposizione, grazie alla collaborazione degli allevatori interessati e soprattutto dei veterinari e tecnici che hanno annullato le proprie ferie, è stato in grado di svolgere in tempi brevissimi i controlli previsti dalla legge in tutte le 254 aziende presenti nella zona di sorveglianza. I controlli clinici effettuati dal personale del Servizio veterinario non hanno evidenziato la presenza della sintomatologia della malattia.
Il Servizio ha quindi inviato alla Regione la relazione sulla situazione evidenziando che nella zona di sorveglianza i controlli hanno dato esito favorevole. Questo ha consentito di fatto la revoca della limitazione con la determinazione regionale n. 551 del
Resta invece la zona di protezione compresa nell’arco di tre chilometri dal focolaio all’interno della quale i veterinari nei prossimi giorni effettueranno i prelievi ematici sui suini presenti nelle aziende.
L’area di sorveglianza comprendeva parte dei territori di Bono e Anela, i comuni di Bultei, Benetutti, Bottida, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai, e parte del comune di Orotelli, che fa capo alla Asl di Nuoro.
La malattia era ricomparsa a Bono il 16 giugno scorso, dopo alcuni anni di assenza, con un primo focolaio prontamente estinto. I controlli successivi effettuati dal Servizio di Sanità animale hanno permesso di individuare ulteriori 2 focolai. Complessivamente quindi sono state tre le aziende interessate dalla malattia con 69 capi presenti, 15 dei quali morti e 54 abbattuti.
I vincoli istituiti a seguito della presenza dei focolai hanno interessato circa 50 aziende in zona di protezione mentre 250 circa sono state le aziende all’interno della zona di sorveglianza.
Grazie all’azione dei veterinari, adesso lo sblocco della movimentazione degli animali darà nuovamente fiato all’economia del territorio e al settore suinicolo che rappresenta una importante fetta del sistema produttivo del Goceano.
L’azione posta in campo ha cosi consentito di arginare la malattia e agli allevatori di movimentare i suini anche ai fini della macellazione.
Il blocco ha creato difficoltà a due aziende intensive situate nel comune di Bottida, una da riproduzione, con circa 800 scrofe e 1.700 suinetti presenti al momento del blocco, e un centro di ingrasso, con circa 4.000 capi. Il perdurare dei vincoli oltre i 40 giorni, per il presentarsi di nuovi focolai che fanno per norma ripartire i tempi del blocco sanitario, ha rischiato di compromettere gravemente lo stato sanitario e di benessere degli animali comportando inoltre grossi rischi di natura ambientale collegati con lo smaltimento dei reflui.
Per evitare gravi ripercussioni sugli animali e sull’ambiente, il 5 agosto scorso la Giunta Regionale ha emanato un’ordinanza contingibile e urgente con la quale ha autorizzato la movimentazione in deroga dalle due aziende dei suini a scopo di immediata macellazione e al consumo esclusivamente locale delle carni, nel rispetto rigoroso di un protocollo opportunamente individuato. Sono stati macellati complessivamente 835 animali. Red