In una nota gli esponenti del Partito Democratico affermano che il problema della rappresentatività del Parlamento sta diventando un tema cruciale dell’agenda politica italiana, ponendosi ormai come una delle principali ragioni della crescente sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni pubbliche.
La legge elettorale proporzionale – scrivono - con liste bloccate e senza preferenze, voluta a fine legislatura nel 2005 dal centrodestra, quella che il suo ideatore, il Ministro Calderoli ha definito una “porcata”, ha dato vita ad un Parlamento di nominati dai vari Partiti che non rispondono più ai propri elettori ma unicamente a chi li ha scelti e che li condiziona sotto perenne il ricatto delle elezioni anticipate, determinando una cronica incapacità della rappresentanza parlamentare ad assumere un’iniziativa legislativa autonoma e finalizzata alla reale ed effettiva tutela delle esigenze dei propri territori.
Tutto questo non fa che ripercuotersi progressivamente sull’attività degli enti locali e quindi dei cittadini che, senza rappresentanti autorevoli ed indipendenti subiscono, con assoluta passività, le sciagurate decisioni centralistiche di un governo ormai incapace di proporre un’azione amministrativa adeguata alla difficile crisi economica, sociale e politica del nostro Paese.
Di fronte a questa sudditanza del Parlamento – concludono - che ormai si limita a ratificare a colpi di voti di fiducia i decreti del governo, di fronte a questo continuo schiaffo ai principi costituzionali, non possiamo reagire che con forme democratiche puntando, in via prioritaria, a cancellare l’attuale legge elettorale Calderoli, sostenendo i referendum abrogativi, affinché si arrivi ad una nuova legge che ricrei il legame tra gli elettori e gli eletti e restituisca dignità politica e rappresentanza democratica ad un Parlamento drammaticamente chiamato, oggi più che in passato, a svolgere quella funzione costituzionale di luogo della democrazia del nostro Paese. Red-com