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Secondo uno studio della Cgia di Mestre scatta l’aumento dell’Iva

 

Scatta l'aumento dell'Iva di un punto percentuale e la spesa della famiglia italiana tipo subirà un incremento medio annuo di 92 euro. Lo sostiene uno studio della Cgia di Mestre. Oltre un terzo di questo aumento sarà riconducibile alle spese per il settore dei trasporti, ovvero all'aumento dei prezzi, in particolar modo, della benzina e del gasolio per autotrazione e dei biglietti dei bus e dei treni. Il gettito complessivo atteso con questo aumento dell'aliquota Iva dal 20 al 21% sarà di 700 milioni per l'anno in corso e, a partire dal 2012, oltre 4,2 mld di euro. La Cgia ha preso a riferimento la "famiglia tipo" composta da tre persone.

"E' probabile che con gli effetti delle due manovre d'estate - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - anche i consumi interni subiranno delle ripercussioni negative. Tuttavia l'aumento dei costi a carico delle famiglie che si registrerà con l'aumento dell'aliquota Iva, non sarà particolarmente pesante come si prospettava inizialmente. Va considerato, inoltre, che questa misura e' stata introdotta nel decreto di Ferragosto con il maxi emendamento del Governo per far fronte al forte peggioramento dei nostri conti pubblici, sorto proprio in queste ultime settimane".

Il passaggio dal 20% al 21% non inciderà sulla spesa dei beni di prima necessità, come gli alimentari e le bevande, la sanità, l'istruzione, l'abitazione, tutti beni ai quali si applica l'Iva al 10% o al 4% o non si applica affatto. Diverso invece il discorso per tutti quei beni non alimentari, ai quali, invece, si applicherà l'Iva al 21%: 92 saranno mediamente gli euro che le famiglie sborseranno in più all'anno.

Di questi, 32 euro saranno per la spesa dei trasporti (aumento carburanti, acquisto mezzi di trasporto, ticket per bus/treni e voli aerei); 18 euro per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici e per l'abbigliamento e le calzature; 12 euro verranno spesi in più per altri beni e servizi (effetti personali, servizi ai minori ed agli anziani, assicurazioni, cura della persona); 6 euro per la spesa per le comunicazioni (servizi postali, apparecchi telefonici, servizi di telefonia); 5 euro per i giochi, la cultura ed il tempo libero (articoli sportivi, cinema, teatro, pacchetti vacanze).

In termini assoluti, l'incidenza attuale dell'Iva (di tutte e tre le aliquote) sulla spesa media annua è di oltre 2.800 euro su un totale di spesa di 27.857 euro: con il nuovo incremento si arriverà, quindi, ad una spesa annua media familiare di poco superiore ai 27.900 euro.