Press "Enter" to skip to content

Opposizione di centro sinistra e di centro destra chiedono le immediate dimissioni del governo

Di un "premier a tempo perso" l'Italia non ha bisogno, specie in questo momento, per questo Berlusconi deve salire al Quirinale a dimettersi: è questa la richiesta avanzata da tutte le opposizioni dopo la pubblicazione delle nuove intercettazioni nella quali Silvio Berlusconi si definisce, appunto, presidente del Consiglio a "a tempo perso" per i suoi impegni notturni.

Il primo ad muovere critiche è stato il Pd, con due uomini vicini a Bersani: "Le parole sono finite - ha detto Davide Zoggia - Berlusconi si rechi al Quirinale e rassegni le dimissioni". Antonio Misiani allarga la richiesta al leader della Lega che, come il premier, è un "leader logoro": "Per il bene del Paese Berlusconi e Bossi si arrendano all'evidenza e facciano un passo indietro. E' l'atto di generosità più grande che possono fare nei confronti degli italiani".

Un "gesto di generosità” da parte di Berlusconi "nei confronti degli italiani" lo chiede anche il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, in modo da favorire la nascita di un "governo di responsabilità nazionale". Ironico il commento di Pierferdinando Casini sulle frasi del Cavaliere: "Chi deve governare ha altre preoccupazioni. C'è un presidente del Consiglio che non ha più voglia di governare, e' un motivo sufficiente perché vada a casa".

Tranchant anche il giudizio di Gianfranco Fini: "gli italiani hanno capito che così non si può andare avanti, anche tanti che hanno votato per il centrodestra". Il leader di Fli ha auspicato che "nell'ambito della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo che abbia maggiore credibilità internazionale", il che presuppone "un altro presidente del consiglio". Un altro deputato di Fli, Nino Lo Presti, lancia un appello alle "persone per bene del Pdl" affinché "abbiano coraggio" e mollino il governo Berlusconi: "che ha trascinato il paese nel fango e nel ridicolo".

A Bossi si rivolgono Antonio Di Pietro e Nichi Vendola. Di Pietro gli chiede di "staccare la spina" se vuole essere "coerente" con le parole di venerdì, quando ha affermato che "l'Italia va a picco". Se non lo farà, la Lega diverrà "complice". Il leader dell'Idv crede comunque che sul voto sull'autorizzazione all'arresto di Marco Milanese "la maggioranza potrebbe scoppiare".

"L'auspicio e' che abbia ragione Bossi nel ritenere che si stia esaurendo il tempo del governo Berlusconi" ha detto Vendola. "Lo smottamento del centrodestra è evidente" ha detto il leader di Sel, il quale spera "che quanto prima si possa chiudere questa pagina schifosa, che si possa dare all'Italia una traccia di speranza". E il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, auspica un immediato ricorso alle urne.

Critiche al governo arrivano non solo dalle opposizioni ma anche da chi in passato non è stato pregiudizialmente ostile. Il quotidiano dei vescovi "Avvenire" fa una precisa appunto a Berlusconi, e cioè quello di essere mancato "sul piano del buon governo". E anche il leader della Cisl Raffaele Bonanni, è stato netto: "Il Paese è stanco di un Governo litigioso, questa situazione è insostenibile. La gente è in agitazione e palesa un dissenso evidente, chi non se ne rende conto è davvero miope".