Venerdì scorso, 23 settembre, nella sala conferenze del Museo archeologico ad Olbia, il Presidente della Provincia Fedele Sanciu, delegato dalle forze sociali, aveva riunito parlamentari di tutte le estrazioni politiche, consiglieri regionali, sindaci dei comuni della Gallura, sindacati, associazioni di categoria, alla presenza del Vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti, per discutere dell’emergenza San Raffaele.
L'ospedale di alto livello alle porte della città che sta per essere completato, rischierebbe infatti di non aprire mai a causa della crisi finanziaria che ha investito la Fondazione nel cui patrimonio rientra. Il tavolo si era chiuso con un documento proposto dal Presidente che sollecitava la Fondazione a non far slittare l’apertura dell’ospedale. Giunge oggi la lettera del vicepresidente della "Monte Tabor", il professore Giuseppe Profiti che conferma l’intendimento di valutare "adeguatamente il progetto di Olbia all’interno del piano di risanamento della fondazione in fase di definizione". "Entro il prossimo mese di ottobre - scrive Profiti - si formalizzeranno le ipotesi percorribili per assicurare il completamento e l’avvio dell’iniziativa".
"Dalla Fondazione hanno subito risposto e questo vuol dire che la nostra iniziativa ha colto nel segno - ha spiegato il Presidente della Provincia, Fedele Sanciu – Il confronto da noi avviato con l’obiettivo di favorire al più presto l’apertura dell’ospedale San Raffele al fine di elevare l’offerta sanitaria in Gallura e in tutta la Sardegna ha ottenuto un primo risultato: entro ottobre daranno una risposta, positiva, sul destino della struttura e questa è una bella notizia. Fondamentale in questa vicenda il ruolo del Vaticano attraverso il duo Sanguinetti-Becciu che opera efficacemente dietro le quinte e anche quello della Giunta regionale che sta facendo tutto il possibile per chiudere positivamente la vertenza ".
Dall’incontro di venerdì scorso era scaturito un documento unitario sottoscritto da tutti i presenti con il quale si prendeva l’impegno di "intraprendere tutte le azioni idonee per rapportarsi al nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele - Monte Tabor al fine di sensibilizzare l'attuale assetto dirigenziale a non interrompere il percorso di apertura dell'ospedale di Olbia, considerandone la sua attivazione in termini altamente positivi e produttivi, al pari delle attività sanitarie e universitarie che vengono esercitate nella sede principale di Milano" e si ribadiva "a tutti i livelli la ferma contrarietà ad un’eventuale cambio di destinazione d’uso della struttura" .
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Sanità, al Presidente della Giunta Regionale si chiedeva "garantire il massimo impegno affinché il progetto di costruzione e di messa in funzione del San Raffaele di Olbia venisse portato a termine e definite le specialità dell’ospedale per avviare le conseguenti attività sanitarie". Alla Regione in particolare veniva chiesto di "confermare, gli impegni già assunti con la Fondazione San Raffaele in termini di completamento dell'offerta sanitaria ospedaliera nella integrazione con la struttura pubblica, al fine di garantire al territorio della Provincia di Olbia Tempio, ed in particolare al distretto sanitario di Olbia, un profilo quantitativo e qualitativo delle prestazioni adeguato a superare il livello di carenza attualmente esistente".
"L’unità del territorio, l’impegno della Regione di mantenere fede alle promesse e la ferma volontà del Cda della Fondazione di salvare l’ospedale di Olbia - ha concluso Sanciu - può dare le risposte ai bisogni sanitari della Gallura e della Sardegna". Red.