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Al Teatro Verdi grande successo per il concerto sinfonico-corale dedicato al 150esimo dell’Unità d’Italia.

Grande successo ieri sera, a Sassari, al Teatro Verdi, per il concerto sinfonico-corale per le celebrazioni dell'Unità d'Italia che ha inaugurato la 68esima stagione lirica dell'Ente concerti "Marialisa de Carolis".

Il concerto ha proposto musiche di Novaro, Verdi, Rossini e Bellini ed è stato anticipato da un'esibizione la mattina (ore 11), appositamente dedicata agli studenti superiori e universitari, a titolo gratuito. Le sinfonie proposte (Guillaume Tell, Norma, Nabucco, I Vespri Siciliani) hanno messo in evidenza la grande capacità dell'orchestra dell'Ente concerti di Sassari. Quindi i cori (Il canto degli Italiani – Inno di Mameli, "Guerra Guerra" dalla Norma, "Va Pensiero" dal Nabucco, "O Signore dal tetto natio" da I Lombardi alla Prima Crociata, "Patria oppressa" dal Macbeth) hanno decretato il successo per il coro dell'Ente concerti diretto dal maestro Antonio Costa che quest'anno ha debuttato nella sua formazione completa. Durante il concerto dall'attore Sante Maurizi sono stati letti alcuni testi dei principali autori del risorgimento italiano, da Mazzini a Giusti, da Verdi a Cavour. Applausi sono andati anche al tenore Francesco Anile che ha interpretato l'Inno delle Nazioni di Giuseppe Verdi. L'indiscusso protagonista è stato il direttore d'orchestra Stefano Ranzani, tornato a Sassari dopo 15 anni di assenza. Nel 1997 infatti Ranzani fu a Sassari per dirigere la Tosca, ottenendo un buon successo di critica.

"Ci sono tante trasmissioni televisive che rovinano il cervello – ha detto Ranzani – io non sono un genitore, ma se avessi figli non saprei cosa insegnare. La televisione ha abituato gli adolescenti al dio denaro, al facile successo, ma non è così. Ecco perché la televisione va spenta. Ai Teatri di tradizione come questo basterebbe una piccolissima parte di quei soldi utilizzati per fare quelle trasmissioni rovina cervello per andare avanti. La musica è la vera lingua comune. Noi oggi abbiamo parlato con voi, abbiamo espresso le parole e le note in musica. Sono grato a voi che con calore avete dimostrato l'apprezzamento per il nostro lavoro. Sono grado a questa orchestra e al coro che, come avete sentito, sono di grande valore e con loro mi sono divertito. E poi l'attore che ha svolto il suo ruolo a meraviglia".

"Se qualcuno può fare qualcosa per questo Teatro – ha poi concluso – lo faccia, perché questo Teatro ha una missione e deve sopravvivere. Qui non si spreca un centesimo di euro e l'amministrazione dimostra di essere oculata nelle scelte. Io sto molto all'estero per impegni, eppure vedo che qui in Italia chi si occupa di cultura è trattato peggio di chi mostra le gambe. Allora aiutiamo i Teatri di tradizione come questo". Com.