Accolto dagli applausi del centrodestra e dal silenzio dei banchi vuoti dell'opposizione, assente nell'Aula della Camera, il premier ha chiesto "il rinnovo della fiducia al Governo" dopo "l'incidente parlamentare" di martedì, nella convinzione che "i tempi imposti dai mercati non sono compatibili con quelli di certe liturgie politiche".
"L'incidente di martedì è grave - ha ammesso Berlusconi - ma non può avere improvvide conseguenze (...) Il Governo presenterà al Parlamento un provvedimento di un solo articolo che verrà poi sottoposto all'esame della Corte dei Conti".
Il rendiconto, d'altra parte, ha solo "la forma di legge" ma non ne ha lo stesso peso "sostanziale" ha detto il premier. L'equiparazione con leggi dello Stato avanzata dalle opposizioni è "del tutto forzata e strumentale".
All'approvazione del rendiconto da parte del Parlamento, d'altra parte "non c'è alternativa" così come "non c'è alternativa a questo Governo": "I Governi li fanno gli elettori votando per un simbolo nel quale è indicato il candidato premier".
Berlusconi ha definito "impeccabile" la vigilanza del capo dello stato sul corretto funzionamento delle istituzioni nell'epoca del bipolarismo e ha ricordato che in caso di crisi di governo "la norma democratica" impone il ritorno alle urne.
"Le opposizioni sono oggi frastagliate e divise, anzi... oggi sono addirittura sparite: non hanno né esecutivo di rocambio neé un programma alternativo da proporre"
I costi della crisi di governo ora sarebbero troppo onerosi per i Paese, ha proseguito il premier, convinto che "l'Italia ce la farà e batterà la strategia del pessimismo".
....E si guarda alle future mosse del Quirinale.
"Più che all'Aventino, preferisco guardare a un altro colle, al Quirinale". E' il leader di Alleanza per l'Italia Francesco Rutelli, a Unomattina, a rendere esplicita la speranza dell'opposizione, che guarda oltre il passaggio del voto di fiducia, domani, e che oggi uscirà da Montecitorio quando il premier prenderà la parola, alla Camera, alle 11.
"La scelta di oggi è giusta, ma eccezionale", osserva Rutelli. "L'Italia se la può cavare, ma dobbiamo costruire una stagione nuova di equilibrio e di riforme, unendo - dopo l'uscita di questo governo - le persone che nei diversi schieramenti vogliono fare il bene del nostro Paese".
"Comunque vada oggi, non è possibile andare avanti così. Domani Berlusconi prende la fiducia, dopodomani saranno daccapo a litigare e dividersi. Bisogna unire le parti migliori in un governo del Presidente", dice il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, intervenendo a Unomattina. "Siamo in una situazione difficile, con il 30% dei ragazzi che sono disoccupati e migliaia di aziende che chiudono, e il governo e la maggioranza sono incapaci di agire, ogni giorno uno si stacca, l'altro polemizza. Abbiamo una maggioranza aggrappata a Scilipoti" sottolinea Rutelli. "Né si può pensare che sia questa sinistra l'alternativa: per un anno affrontiamo insieme i mali dell'economia, usiamo quest'ultimo tratto di legislatura per fare le cose serie che non si sono fatte in questi tre anni", conclude il leader di Api.
Berlusconi è atteso alla Camera alle 11, al termine della riunione del Consiglio dei ministri alle 9 a palazzo Chigi e nel quale il Governo - dopo aver autorizzato il Premier alla nuova richiesta di fiducia alla Camera- approverà un nuovo testo di rendiconto dello Stato insieme alla legge di stabilità da trasmettere al Parlamento, con approvazione nei primi giorni della prossima settimana da parte di Senato e Camera. La volontà di andare avanti è stata ratificata dal vertice serale di ieri a Palazzo Grazioli fra Berlusconi e Bossi, convinti che nel voto di venerdì il Governo non correrà pericoli, al netto di colpi di scena. E degli sviluppi nella giornata di oggi degli incontri fra
'malpancisti' del Pdl e, più in generale , nella maggioranza.
Ma i riflettori del Berlusconi day odierni saranno molto concentrati anche sul 'semi Aventino' delle opposizioni che non assisteranno al discorso del Presidente del Consiglio né interverranno nel dibattito sulla fiducia, tornando in Aula solo
venerdì per votare contro la fiducia. Una scelta, è stata la decisione sancita al termine di un summit Pd-Terzo Polo-Idv in una nota comune che vuole denunciare al contempo il totale disaccordo sulla gestione politica delle conseguenze del voto di martedì da parte di maggioranza e governo, lo stato "inaccettabile" per il Paese del governo nazionale ma l'assoluta disponibilità di tutti i gruppi di opposizione a non far venir meno il proprio impegno e senso di responsabilità istituzionale, partecipando al voto finale. In piazza Montecitorio a protestare, invece, ci saranno le sinistre non elette in Parlamento in questa legislatura.