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I lavori del Consiglio regionale – Modifiche al Piano casa, prosegue l’esame degli emendamenti sugli interventi sul patrimonio edilizio pubblico.

Prosegue nel corso della mattina, in Consiglio regionale, l'esame degli emendamenti all'articolo 1 sexies che intervengono in particolare sull'articolo 6 della legge 4 del 2009 che concerne la possibilità per gli enti locali di ampliare il patrimonio edilizio pubblico.

Presto bocciato l'emendamento 223 che si proponeva di sopprimere il comma 2: "L'incremento può arrivare fino ad un massimo del 30 per cento nel caso in cui siano previsti interventi di recupero e ristrutturazione di edifici non in uso, finalizzati al ripristino delleattività istituzionali o comunque pubbliche". Gian Valerio Sanna ha precisato che se si deve intervenire sul patrimonio edilizio pubblico "bene sarebbe cominciare ad affrontare il tema dell'edilizia popolare". Giampaolo Diana, capogruppo del Pd, ha poi aggiunto: "Qual è oggi il comune che ha la possibilità di intervenire su un immobile non in uso e magari incrementarne le volumetrie?".

Il centrosinistra ha criticato in generale gli interventi sul patrimonio edilizio pubblico, sottolineando anche la necessità per la Giunta di concentrare l'attenzione sul tema dell'alienazione dei beni dello Stato. E' stato l'ex presidente della Regione, Renato Soru, a sollevare il problema citando esempi come quelli dell'ospedale militare di Cagliari o della caserma Ederle. Sul tema del passaggio dei beni statali alla Regione, il presidente della Giunta Ugo Cappellacci ha spiegato che in base alle intese siglate e agli studi effettuati "la Regione prima di avere la disponibilità di quegli immobili deve pagare 56 milioni di euro che non sono nella disponibilità dell'Amministrazione". Red.