“Sulle tavole e sotto l’albero, anche quest’anno, fate trovare i prodotti agroalimentari artigianali della Sardegna: sono tipici della nostra isola, buoni e soprattutto genuini. Ma attenzione che siano realmente realizzati nella nostra terra, con ingredienti semplici e naturali”.
Con questa frase, Filippo Spanu, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, invita i consumatori a scegliere prodotti agroalimentari artigianali, tradizionali e genuini, stando attenti ad evitare l’acquisto di quelli di imitazione o di scarsa qualità.
Confartigianato Imprese Sardegna rilancia, ancora una volta, l’idea di un Natale all’insegna della tradizione e della genuinità gastronomica isolana, ribadisce la necessità di marchi di qualità e disciplinari per le produzioni artigianali e pone l’accento sulla questione della commercializzazione e dell’acquisto dei prodotti di imitazione o di qualità non eccelsa.
“Non è una novità che sul mercato vengano immessi in maniera sempre più preoccupante i cosiddetti “cibi-fotocopia - afferma Spanu – ma i consumatori, in questi ultimi anni, sono sicuramente più attenti nello scegliere gli alimenti tradizionali sardi quali formaggi, salumi, pane, pasta, i dolci, vini e liquori, anche se nei negozi cresce il panorama dei prodotti “simil-Sardegna””.
L’elenco è molto ampio ma basta citare alcuni esempi: malloreddus multinazionali, maialetti tedeschi, olio ottenuto da olive greche e tunisine, salsicce “tipo sardo” confezionate in altre regioni d’Italia, liquore di mirto ottenuto da bacche della Slovenia. Veri e propri “inganni culinari”, in cui prodotti di evidente importazione vengono spacciati come “originali sardi”.
“Siamo certi che i Culurgiones ogliastrini, i Sospiri di Ozieri, i Biscotti all’Ammoniaca e le Tiliccas della Gallura, l’Aranzada di Nuoro, i Mostaccioli di Oristano, i prodotti sott’olio di Ussaramanna, il Torrone di Tonara, il “Pan’è Saba” del Sarcidano, non temano confronti dal punto di vista qualitativo – dice ancora il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – anche perché crediamo che il loro sapore, profumo e gusto non siano riproducibili in nessun laboratorio industriale”.
Rilevazione Osservatorio Confartigianato-ISPO 2011: Popolazione, sopra i 18 anni, che preferisce il dolce artigianale a quello industriale.
Alcuni dolci sardi - I Mustazzolus sono dolci tipici della zona di Oristano, a base di mosto concentrato, farina di frumento, lievito e zucchero. Hanno forma romboidale che, secondo alcuni studiosi, richiama le sembianze della Dea Madre mediterranea stilizzata. Difatti il consumo dei Mustazzolus era anticamente riservato a particolari eventi rituali. È forse il dolce più semplice e antico della Sardegna e lo si trova in vendita nelle bancarelle degli ambulanti in occasione di tutte le festività e sagre paesane.
Il Torrone di Sardegna è un dolce sempre presente nelle sagre paesane, si prepara con mandorle dolci, miele, bianchi d'uovo, in alcuni casi si utilizza anche il tuorlo. Secondo la più antica ricetta, dal miele di montagna in aggiunta a bianchi d'uovo, mandorle o noci con un lungo lavoro di abili mani, si ottiene il Torrone sardo. Questo dolce, che ha varcato da tempo i confini della nostra isola, è ormai conosciuto da un grande numero di estimatori per la squisita bontà e per la genuinità dei suoi ingredienti. La morbidezza e l'intenso profumo di miele sono le caratteristiche che maggiormente lo distinguono dagli altri Torroni d'Italia. Tra i Torroni più significativi per la loro qualità, citiamo: il Torrone di Tonara, di Desulo, di Pattada e di Ales.
Papassinas - Dolci preparati in occasione della ricorrenza di Ognissanti e dei defunti, costituiti da un impasto di farina con strutto e uova, con l'aggiunta di uva sultanina (papassa), mandorle e noci tritate. Tradizionalmente i dolci erano semplici, mentre oggi si usa ricoprirli di glassa (sa cappa).
Amarettos - Dolci di mandorle usate in proporzioni diverse, dolci e amare, tritate finemente e mescolate allo zucchero e all'albume di uovo. Tradizionalmente completavano l'invito offerto in occasione di battesimi e matrimoni.
Casadinas - Dolci di formaggio pecorino fresco grattugiato (oppure di ricotta con uva passa) addolciti dallo zucchero, aromatizzati con zafferano o vaniglia e scorze di limoni o arance tritate, e avvolte in sottili dischi di pasta con gli orli rialzati. Nell'antichità questo dolce veniva preparato in occasione della Pasqua.
Ecco un piccolo elenco dei prodotti artigianali della gastronomia tradizionale sarda, che verranno consumati durante queste feste natalizie:
formaggi - caprino – casata - fiore sardo - fresa - frue - pecorino romano - peretta - ricotta - casitzolu - casu marzu
salumi - capocollo- cordula e trattatalia - guanciale - mustela - pancetta - prosciutto - salsiccia sarda.
Pane – coccoi - costeddas - pane carasau - pistoccu - spianadas - civraxu
pasta - filindeu- maccarones de punzu - malloreddus - culurgiones ogliastrini - panadas - ravioli di ricotta - ravioli di Pecorino.
Dolci - biscotti di Ammoniaca- amaretti - anicini - savoiardi - cozzuleddi ‘e meli dette anche tiliccas - aranzada - candelaus - casadinas - cascheddas - mustazzolus - pani de saba - papassinus - pastissus- pistiddu - sebadas - torrone- gueffos - sospiri di Ozieri - pardulas - piricchitus - bianchitus - gattò o gatou. Com