Gli uomini della Guardia di Finanza di Olbia hanno scoperto un’ingente evasione fiscale internazionale che, attraverso un particolare meccanismo, aveva consentito di occultare all’Erario nazionale ricavi pari a oltre 14 milioni di euro.
L’attività ispettiva ha avuto inizio dopo un’attenta attività di intelligence economico-finanziaria che ha portato a individuare due coniugi di Olbia, pensionati, che movimentavano milioni di euro nelle Isole Vergini Britanniche e nelle Antille Olandesi attraverso due società di cui erano titolari ma che non dichiaravano alcun reddito in Italia.
L’attività di indagine ha quindi consentito di stabilire che il luogo di effettiva operatività delle società era l’Italia e nel nostro Paese dovevano quindi essere dichiarati i redditi prodotti dall’attività imprenditoriale. In lunghi mesi di lavoro è stata analizzata copiosa documentazione contabile e bancaria relativa a numerose importazioni in Italia di materiale plastico per decine di tonnellate.
E’ stato quindi accertato che la costituzione all’estero delle società coinvolte era un mero artificio finalizzato unicamente ad evitare il pagamento al fisco italiano delle imposte dovute sul volume d’affari attraverso la “esterovestizione societaria”.
Per i periodi di imposta soggetti a controllo sono stati quindi constatati redditi per circa 14 milioni di Euro nonché oltre 3 milioni di IVA mai versata.
I due amministratori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Tempio Pausania per i reati di “omessa dichiarazione” e “occultamento di scritture contabili” che prevedono, rispettivamente, la pena della reclusione da 1 a 3 anni e da 6 mesi a 5 anni.