«Il passaggio di ieri in commissione Autonomia è solo una fase transitoria, ma il nostro obiettivo è quello di restituire alla Sardegna le competenze in materia di nuovo ordinamento degli enti locali e degli enti intermedi».
È questo l’obiettivo di una proposta di legge Costituzionale del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, primo firmatario Renato Lai, con la quale si prevede di cancellare il comma 1 dell’articolo 43 dello Statuto sardo che prevede le tre province di Cagliari, Sassari e Nuoro, e sostituirlo con la dicitura. “1. La legge regionale, adottata ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera b) del presente Statuto, disciplina l’ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni”.
«In questo modo – ha precisato Renato Lai - la proposta di legge Costituzionale riconoscerà alla Regione Sardegna una più ampia autonomia nell’assetto dell’ordinamento provinciale, eliminando il vincolo delle tre province storiche previste dal comma 1 dell’articolo 43 dello Statuto e dando significato alla competenza legislativa esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali e relative circoscrizioni, attribuita dall’articolo 3, lettera b), dello Statuto Speciale della Sardegna».
Pietro Pittalis ha precisato che oggi occorre colmare un vuoto normativo partendo da zero per creare un nuovo assetto che tenga conto dell’evoluzione storica e normativa avvenuta dal 1948 ad oggi. Inoltre, Pittalis ha tenuto a sottolineare come la sua presenza alla conferenza stampa è garanzia della compattezza di intenti del gruppo PdL nel perseguire la strada di un riordino complessivo dell’ordinamento degli enti intermedi, in perfetta sintonia con l’esito referendario dello scorso 6 maggio in cui la maggioranza dei sardi aveva chiesto con forza l’abolizione dell’attuale ordinamento provinciale e superare l’attuale fase transitoria.
«Si tratta di una sfida politica ai partiti che sostengono di voler rispettare il referendum – ha precisato Angelo Stochino – ri-azzerando il tutto e ricominciando da capo per dare a tutti i territori pari dignità e pari partecipazione».
«Sono un sostenitore dell’ente intermedio – ha precisato Gianfranco Bardanzellu, - ma dopo il referendum non si possono ripristinare i vecchi sistemi. Perciò è necessario andare oltre. Capiamo che la strada sarà lunga, ma con buona volontà, anche da Roma possono prevedere un percorso in discesa così come è stato per la legge Costituzionale che ha ridotto il numero dei consiglieri regionali».
«È necessario riorganizzare gli enti intermedi – ha dichiarato Sisinnio Piras – e questo segnale ci è stato dato dall’esito referendario. Porto l’esempio del Medio Campidano, dove ci sono stati i maggiori consensi per abrogare le province perché queste, oggi, sono lontane dai cittadini».
Alla conferenza stampa, erano presenti anche i consiglieri regionali Antonello Peru, Gabriella Greco, e Rosanna Floris. Com-red