Press "Enter" to skip to content

È scontro sulle firme per le elezioni, Pd: o il decreto resta com’è, o decada

Il comitato dei nove della commissione Affari Costituzionali della Camera  ha dato parere favorevole a una proposta che viene da più parti letta come un 'salva-coesione nazionale' dalla raccolta delle firme. La norma prevede che non debba raccogliere le firme chi ha un gruppo in una delle due Camere al 20 dicembre. La norma va ora esaminata in Aula.

Se la Camera dovesse approvare l'emendamento proposto dal deputato Pdl Ignazio Abrignani, che ha avuto in commissione i voti di Pdl, Udc, Fli e Popolo e territorio, qualsiasi partito o movimento che riuscisse a costituire un gruppo parlamentare entro oggi  - per esempio quello targato Ignazio La Russa - sarebbe esonerato dalla raccolta delle firme. Sara l'Aula, comunque, a dover prendere la decisione definitiva approvando o meno il provvedimento. Il Pd, contrario all'emendamento, ha minacciato di non votare l'intero provvedimento.

"Rassegno le dimissioni da relatore": lo annuncia nell'Aula della Camera Gianclaudio Bressa (Pd) dopo il parere favorevole nel comitato dei Nove della commissione Affari costituzionali del cosiddetto emendamento 'salva La Russa' al dl sulle firme per le liste elettorali.

"Abbiamo presentato al Senato la richiesta di costituzione di un gruppo parlamentare": lo dice il leader degli ex An, Ignazio La Russa. "Alla Camera non lo abbiamo ancora fatto - aggiunge - solo perché stiamo ancora sondando un nome importante a Montecitorio".

"Al Senato siamo pronti anche all'ostruzionismo per fare saltare il decreto" sulle firme elettorali. Lo afferma Ignazio La Russa a Montecitorio, parlando con i giornalisti in Transatlantico. "Le firme a questo punto le raccolgano tutti, senza dimezzamenti o altro. A noi va bene raccogliere le firme, è anche un modo per fare propaganda", conclude.