Erano di origine cecena i due membri della cellula di presunti jihadisti neutralizzata ieri sera dalle forze speciali belghe a Verviers. Stavano preparando il rapimento e la decapitazione di un importante personaggio: è quanto riportano i media locali. In totale sono state 13 le persone arrestate ieri e 12 le perquisizioni. Secondo il primo ministro francese non ci sarebbe alcun "legame diretto" tra la strage di Parigi del 7 gennaio scorso e gli sventati attentati in Belgio.
Secondo l'emittente belga Rtl, progettavano, insieme al terzo sospettato rimasto ferito, di sequestrare un autobus e prenderne in ostaggio i passeggeri. I tre intendevano compiere la loro azione indossando uniformi della polizia belga e utilizzando fucili d'assalto kalashnikov, pistole ed esplosivi. Secondo quanto riporta invece il quotidiano Het Laatste Nieuws, la cellula terrorista intendeva rapire un alto ufficiale di polizia o un magistrato per poi decapitarlo in un video da diffondere su Internet.
A Verviers, dove ieri è stato condotto il blitz, la polizia federale ha sequestrato quattro kalashnikov, oltre a esplosivi per la fabbricazione di bombe e divise da poliziotti. Questi oggetti sono stati scoperti dopo la sparatoria, in una casa vicino a rue du Palais. Controlli anche a Bruxelles, Mons, Namur, Charleroi, Liège e Braine-le-Comte dove sono state trovate altri armi, esplosivi e munizioni tra cui kalashnikov e bombe a mano.
Intanto nel paese resta alta l'allerta anti terrorismo. Secondo quanto riferito dalle autorità, i due erano appena rientrati dalla Siria e si apprestavano a compiere attacchi contro la polizia belga. Un terzo sospettato è stato arrestato dopo essere rimasto ferito nel corso del raid. Dopo l'operazione il procuratore Eric Van Der Sypt ha riferito che l'allerta è stata innalzata a livello tre, il secondo più alto. Nel frattempo, alcune scuole ebraiche ad Anversa e Bruxelles sono state chiuse dopo essere state indicate come possibili bersagli di attacchi terroristici. Anche ad Amsterdam chiusa la scuola ebraica.