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Terrorismo, primo vertice ministri Esteri UE dopo Parigi. Gentiloni: priorità schedatura passeggeri

A Bruxelles oggi è il giorno nel primo vertice del Consiglio dei Ministeri degli Esteri UE dopo gli attentati di Parigi. Appena arrivato il ministro Paolo Gentiloni ha fatto sapere che verrà dato un indirizzo politico alla norma che permetterà di schedare i passeggeri dei voli aerei anche in Europa (In Usa, Canada e Australia lo si fa già) - il cosiddetto PNR, Passenger

Name Record - e che "la situazione al Parlamento Europeo si sbloccherà in pochi mesi". Per la prima volta, per garantire la sicurezza dei ministri, il Belgio ha istituito un cordone militare intorno al palazzo.

Poco prima di entrare a presiedere la seduta l’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Federica Mogherini, ribadisce che la sfida al terrorismo “non è un problema tra Occidente e islam: abbiamo bisogno di un'alleanza coi nostri partner e di dialogo". Lady Pesc è chiara: la lotta al terrore deve essere svolta "per rispetto dell'Islam, uno dei valori centrali dell'UE". E infatti è previsto anche un incontro tra i ministri UE e il segretario della Lega Araba, Nabil El Araby.

Tra le misure in standby nell’aula dell’Europarlamento – e di cui si parla anche oggi - c’è anche l’istituzione del registro comune dei nomi dei passeggeri: una schedatura con i dati anagrafici, l’elenco dei viaggio e una serie di informazioni – come il tipo di pasto o le eventuali richieste mediche – per profilare gli eventuali terroristi. Ferma da tempo a causa delle restrizioni per la privacy, la norma è tornata in auge dopo i fatti di Parigi e potrebbe essere operativa entro l’anno. La Francia ha fatto sapere di avere già pronta la piattaforma tecnologica necessaria.

I capi della diplomazia dei Ventotto lavoreranno al vertice di Londra del 12 febbraio, cui sarà presente anche John Kerry, con i membri della coalizione anti-ISIS. Sul tavolo le opzioni per fermare i potenziali terroristi di ritorno – gli europei andati a combattere o ad addestrarsi in terreni come la Siria e poi mandati in Occidente potenzialmente per compiere attentati – e "sforzi congiunti per indebolire e sconfiggere", come ha detto Kerry, per annientare il sedicente Califfato. Non è prevista l’adozione di misure specifiche ma il tema sarà ovviamente al centro dell’incontro con El Araby. Altro fronte di discussione, sempre il chiave anti-ISIS, il rapporto con la Turchia, il Paese che fa da cerniera tra l’Europa e le zone controllate dai miliziani.

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