La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli emendamenti all’art.19 (“Interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente”) del Disegno di legge n.130 – Giunta regionale – “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”. Nella seduta precedente, in particolare, l’Assemblea aveva iniziato la discussione dell’emendamento n.529 (Fasolino ed altri) soppressivo parziale dell’emendamento sostitutivo totale n.125 dell’articolo presentato dalla Giunta (“Incrementi volumetrici nelle zone urbanistiche omogenee A, B, C, D e G”).
Dal punto di vista procedurale, il presidente ha chiarito che essendo stata completate la fase delle dichiarazioni di voto sull’emendamento n.529 occorre ripetere la votazione nella quale era mancato il numero legale; quindi, in base al regolamento, ha disposto una breve sospensione della seduta.
Alla ripresa dei lavori, si è iniziata la votazione (con l’opposizione assente dall’Aula) che poi il presidente ha annullato a causa dell’assenza di un consigliere-segretario; successivamente, con voto elettronico palese, il Consiglio ha respinto l’emendamento n.529 con 24 contrari ed un astenuto
Sull’ordine dei lavori il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha definito quanto accaduto «un fatto gravissimo che viola le regole del Consiglio, il consigliere segretario assente per motivi politici non può concorrere al mantenimento del numero legale; anche questo episodio ci spinge a non dialogare con la maggioranza».
Il presidente Ganau ha precisato che la procedura seguita ha rispettato pienamente il regolamento e la prasi consolidata dell’Assemblea. A seguire, si è avviata la discussione sull’emendamento n.120
Il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi, sull’ordine dei lavori, ha osservato che «non sta scritto da nessuna parte nel regolamento che un segretario deve essere presente e non è mai successo che quando l’opposizione esce il segretario deve restare; quanto alla prassi consolidata è una libera interpretazione, il presidente deve quindi spiegare all’Aula le ragioni della sua decisione».
Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda si è associata alla richiesta di Cherchi, mettendo in evidenza che «in ordine alla prassi è corretto chiamare i due segretari ma se uno non è presente per motivi politici non può essere obbligato».
Il presidente Ganau ha ribadito sul punto che i segretari devono essere presenti in base alla previsione dell’art 10; se poi non è presente non si procede alla votazione e in passato non si è mai proceduto senza il segretario della minoranza proprio a garanzia della stessa minoranza.
Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha dichiarato che «lo spettacolo che stiamo dando è negativo non solo per i ragazzi che assistono ai lavori; si è votato tante volte senza un segretario, forse anche quando alcuni funzionari non erano nemmeno nati e gli stessi funzionari non devono essere tifosi».
Il presidente Ganau ha ulteriormente precisato che se la minoranza è in aula deve avere segretario in aula; se non c’è è le votazioni vengono certificate dai presenti. Questa, ha aggiunto, è l’interpretazione data fino ad oggi ed applicata anche nei precedenti cinque anni, mentre per il futuro si può fare una interpretazione autentica in sede di giunta per il regolamento.
Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha detto che comunque «qualcosa di strano è successo in riferimento ad una votazione senza il segretario di minoranza; chiedo scusa agli studenti a nome dei consiglieri ed aggiungo però se noi avessimo rivolto alla maggioranza parole come “siete matti” o “squallidi” non avremmo aiutato il dialogo; lei, presidente, è stato un ottimo presidente mi affido a lei, per poter continuare a lavorare nel rispetto dei ruoli».
Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha messo in luce che «al di là del regolamento il dato politico è che la maggioranza ha l’esigenza di un confronto e che tale esigenza sta provocando atteggiamenti sul filo del numero legale; l’opposizione non fa altro che evidenziare questo aspetto ed è un po’ forzato pretendere la presenza del segretario perché se non partecipiamo non partecipiamo tutti, è un nostro diritto».
Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, riprendendo l’intervento di Fasolino, ha invitato tutti a riprendere a lavorare con calma, superando la discrasia interpretativa; le posizioni, ha proseguito, «sono abbastanza chiare, il consigliere Pittalis ha detto che c’è la difficoltà di fare sintesi ma la nostra disponibilità c’è ancora, se c’è verifichiamola altrimenti andiamo avanti».
Il consigliere Roberto Desini (Cd) ha dichiarato di «provare vergogna nel partecipare a questo teatrino che ci squalifica tutti, pensavo che certe sceneggiate fossero tipiche dei consigli comunali dei piccoli paesi; se dobbiamo dare un buon esempio comportiamoci di conseguenza e riprendiamo in un clima di rispetto per i ruoli e le persone».
Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha rilevato che «il regolamento dice in materia di numero legale che non può essere computata la presenza del segretario di minoranza, del resto non gli si può impedire di esprimere una volontà politica».
Il presidente Ganau ha ancora precisato che l’Interpretazione del regolamento è coerente con una prassi consolidata e che, comunque, sarà effettuata una verifica in sede di giunta per il regolamento.
Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) si è detto disponibile a raccogliere gli inviti alla serenità, anche a quelli del consigliere Desini, «perché da parte nostra c’è la volontà di proseguire in modo positivo, spero ci sia anche nella maggioranza».
Successivamente è iniziata la discussione dell’emendamento n.520
Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha sollecitato un chiarimento tecnico sulla parte del testo che riguarda le zone b che hanno un bonus del 25% senza limiti di metri cubi, presenti invece in tutte le altre zone.
Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha definito l’atteggiamento della maggioranza «l’ennesimo esempio della logica del sospetto; col vincolo assoluto all’attività aziendale si dimentica che spesso il titolare dell’azienda vorrebbe abitare presso la sua stessa impresa realizzando magari anche un piccolo fabbricato per il custode; qui speculazione non ce ne può mai essere».
Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) ha invitato il Consiglio a «concludere l’esame della legge al più presto per passare alla legge urbanistica; in Italia, c’è stato nell’edilizia il 75% di interventi di restauro e bisogna seguire questa strada, non certo aumentando i metri cubi per incrementare l’invenduto». Poi, ha suggerito, «occorre varare un Ppr delle zone interne che la Sardegna aspetta dal 2008». In quest’Aula, ha aggiunto sul piano politico, «c’è qualcuno che gioca col numero legale perché deve pagare qualche promessa, non voterò più qualsiasi emendamento che contenga aumenti volumetrici, se non esco è solo per il rispetto di tante persone per bene».
Il consigliere Alessandra Zedda, favorevole all’emendamento, si è scusata «per aver usato toni eccessivi, riconosco la correttezza del presidente Ganau e rassicuro il consigliere Anedda sul fatto che accettiamo qualsiasi sconfitta che viene dai numeri, siamo molto più interessati a cambiare questa norma che non consentirà neanche un minimo miglioramento degli edifici».
Il consigliere Ignazio Locci, anch’favorevole, ha detto che l’articolo contiene un peso ideologico insostenibile, «sentiamo perciò il dovere di rilanciare gli appelli che vengono dal mondo esterno per una legge che serva davvero alla Sardegna, tenendo presente anche che l’incremento delle volumetrie nei fabbricati esistenti non può essere considerato consumo di territorio».
Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), favorevole, ha definito l’incidente sul numero legale superato, «ma non si può fare sempre ricorso alla prassi, sarebbe più utile introdurre norme precise». Nel merito, ha affermato che l’opposizione «vuole evitare certamente ogni speculazione risanando il tessuto edilizio esistente».
Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia), tornando sull’episodio verificatosi all’inizio della seduta, ha detto che «il numero legale esprime il diritto-dovere della rappresentanza della maggioranza; se non è in grado il problema si sposta sul piano politico e non può esistere una quasi maggioranza oppure rovesciare l’obbligo di garantire il numero legale quasi tutto a carico della maggioranza». Segue