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Lavoro, 325 milioni di euro con la programmazione unitaria 2014-2020. Priorità: “investire sulle persone”

Quasi 325 milioni di euro per la priorità Lavoro. È la cifra complessiva delle risorse stanziate dalla Regione nell’annualità 2015 per combattere l’emergenza lavorativa in Sardegna. Somme provenienti da fonti finanziarie diverse - regionali per il 50,8%, europee per il 46,7% e statali per il 2,5% - concentrate verso un unico obiettivo: far ripartire il mercato del lavoro nell’isola. Nella seduta odierna della Giunta, su proposta del Presidente Pigliaru e di concerto con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e del Lavoro Virginia Mura, è stato approvato il quadro programmatico unitario delle risorse finanziarie stanziate nell’ambito della Strategia 1 – Investire sulle persone del PRS 2014/2019 – Priorità Lavoro. Sono due le direttrici fondamentali lungo le quali si sta muovendo la Regione al fine di promuovere l’occupazione e l’occupabilità e sostenere l’inclusione sociale: da una parte la creazione di un sistema di servizi per il lavoro più efficace, dall’altra la promozione e attuazione di politiche attive per il lavoro, che collegandosi a politiche industriali di sviluppo economico e infrastrutturale del territorio, possano contrastare efficacemente la crisi che la nostra regione sta attraversando. La strategia Politiche attive del Lavoro è strutturata su obiettivi generali, declinati su obiettivi specifici e azioni che si rivolgono a diversi target.
Riorganizzazione dei servizi per il lavoro: è rivolto a tutti i cittadini e alle imprese. Lo stanziamento è pari a 32,5 milioni.

Flessicurezza: misure per i lavoratori fuoriusciti dalla mobilità in deroga e i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, per un totale di 42,8 milioni.

Occupazione giovanile: per il completamento del programma Garanzia Giovani sono stanziati 76,5 milioni. A breve saranno rimodulate le risorse per dare gambe alle richieste più significative (start-up, tirocini, eccetera).
Formazione professionale: allineamento con il fabbisogno reale delle imprese, proposte formative di qualità spendibili nel mercato del lavoro, coerenza con il repertorio dei titoli di studio e delle qualificazioni professionali nazionali e regionali: questi gli obiettivi delle azioni previste per un totale di 18,7 milioni.

Azioni innovative per l’occupazione: si tratta di interventi mirati, per disoccupati e inoccupati con particolare riferimento agli over 29, lavoratori delle aree di crisi e di settori in difficoltà: Programma ICO, Progetto EDILI – per realizzare opportunità di reimpiego e riqualificazione nell’edilizia in Sardegna e Social Impact Investment, per uno stanziamento complessivo di 31,7 milioni.

Occupazione femminile: l’obiettivo è quello di aumentare l’occupazione femminile in Sardegna, attraverso misure di promozione del welfare aziendale e percorsi di conciliazione e sostegno alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo. L’importo degli interventi è di 10,6 milioni.
Sostegno alle iniziative imprenditoriali: 20,9 milioni per la creazione d’impresa, sviluppo del mercato dei fondi di rischio per le start up e sostegno al settore cooperativistico.

Sostenibilità occupazionale: sono misure speciali di emergenza rivolte a soggetti svantaggiati. Riguardano la tutela dei diritti previdenziali per i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, in prossimità del raggiungimento dei requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico (12-24 mesi). La cifra stanziata ammonta a 91 milioni a cui vanno sommati circa 36 milioni provenienti da programmazioni precedenti.

"Continua l'attuazione della programmazione unitaria che sta affrontando i temi più rilevanti dell'azione politica regionale”, sottolinea l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. “Abbiamo cominciato da Scuola e Università, oggi ci occupiamo del Lavoro e poi toccherà a Formazione, Infrastrutture e Competitività. È un radicale cambiamento di approccio che, per la prima volta, permette una visione complessiva e dunque un intervento unitario e di grande trasparenza sulle risorse in gioco, quelle europee, nazionali e regionali – conclude il vicepresidente – Procediamo adesso rapidamente con il tema della competitività e degli interventi a favore delle imprese". “Proveniamo da un periodo difficile che ha generato scoraggiamento e nuove povertà. È un periodo che vogliamo lasciarci alle spalle – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura – e la Giunta, con questa delibera, dà un segnale chiaro: solo le politiche attive del lavoro possono risolvere le ragioni strutturali della crisi. Stiamo agendo sulle competenze, sulla formazione intesa come strumento per dare risposte al mondo produttivo, sulla valorizzazione del capitale umano, sull’istruzione e sul contrasto all’abbandono scolastico”. Com