Press "Enter" to skip to content

Atene: banche chiuse fino a domenica. Affondano le borse asiatiche

Alla luce della decisione del Consiglio di stabilità finanziario greco di tenere chiuse fino a domenica le banche, c'è molta incertezza su quella che sarà la reazione dei mercati. Ieri il ministro dell'Economia Padoan al Tg1 ha detto che "se ci saranno shock sul mercato finanziario, cosa da non escludere, questi shock saranno limitati e, in ogni caso, la Bce dispone di strumenti potentissimi per contrastarli". Per il momento, in attesa dell'apertura delle Borse europee, la prima conseguenza tangibile alla rottura delle trattative tra la Grecia e i suoi creditori arriva dai mercati asiatici.

L'effetto Grexit affonda le Borse asiatiche. Tokyo amplia le perdite ai minimi intraday, fino a -2,83%: l'indice Nikkei brucia 585,67 punti, a quota 20.120,48. Shanghai sta perdendo il 7%, Hong Kong il 3,63%. Giù le quotazioni dell'euro all'avvio dei mercati a causa della possibilità sempre più vicina di un'uscita della Grecia dalla moneta unica, mentre ad Atene è scattato il controllo dei capitali. L'euro, sulla scia di quanto visto nella notte in Asia, cede l'1,4% verso il dollaro a quota 1,101 e perde terreno verso lo yen (-2,5%) e la sterlina (-1,23%).

Intanto, il commissario Ue per gli Affari economici, Pierre Moscovici, afferma che è necessario "trovare un compromesso. La porta per il negoziato - aggiunge - aperta. Io sono per una Grecia riformata nell'Eurozona, senza austerità". "Per coloro che vogliono sapere quale sarà il prossimo passo, - scrive su Twitter il rappresentante europeo - primo la Grecia dovrebbe rimanere nell'euro. Secondo, la porta è ancora aperta al negoziato sulle ultime proposte della Commissione".

E che la situazione sia complessa lo attestano anche i continui interventi da parte degli Stati Uniti. Questa notte il segretario al Tesoro Usa Jack Lew ha reso noto di aver chiamato ieri sera il premier ellenico Alexis Tsipras per dirgli che è nell'interesse della Grecia, dell'Europa e dell'economia globale trovare una soluzione che riporti Atene sulla strada delle riforme e della ripresa. Il ministro del Tesoro americano ha aggiunto che Washington segue da vicino la situazione greca, sottolineando l'importanza dell'impegno alle riforme greche e la discussione sul potenziale alleggerimento del debito. Il portavoce di Lew ha concluso ricordando la necessità che la Grecia compia i passi necessari per mantenere la stabilità finanziaria prima del referendum del 5 luglio. Gli Usa chiedono quindi a Europa e Fondo Monetario di arrivare a un piano che riesca a mantenere Atene nell'euro. Fonti del governo Usa fanno sapere che nella giornata di ieri il segretario al Tesoro ha tenuto inoltre delle telefonate con la direttrice dell'Fmi Christine Lagarde e con i ministri delle Finanze di Germania e Francia per chiedere loro di "trovare una soluzione sostenibile che metta la Grecia sulla strada delle riforme e della ripresa all'interno dell'Eurozona". Lew ha notato l'importanza "per tutte le parti di continuare a lavorare per raggiungere una soluzione, inclusa una discussione sulla potenziale riduzione del debito per la Grecia" in vista del referendum del 5 luglio. Il portavoce del Tesoro Usa fa sapere inoltre che i funzionari del dipartimento sono in costante contatto con Atene e che Lew ha parlato al primo ministro Alexis Tsipras "diverse volte" nelle ultime due settimane.

Anche il presidente Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sugli sviluppi della situazione in Grecia. I due leader, riferisce la Casa Bianca, hanno concordato che è "di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all'interno dell'Eurozona. I team economici dei due capi di Stato resteranno in "stretto contatto" per "monitorare la situazione".

"Continueremo a lavorare a stretto contatto con la Banca di Grecia e sosteniamo con fermezza l'impegno degli Stati membri di promettere di agire per affrontare le fragilita delle economie della zona euro", ha detto ieri pomeriggio il presidente della Bce Draghi dopo la decisione di mantenere stabili i fondi per le banche greche. Parole a cui hanno fatto eco quelle del governatore della Banca di Grecia, Yannis Stournaras, il quale ha fatto sapere che l'istituto, "in quanto membro dell'Eurosistema, prenderà tutte le misure necessarie per garantire la stabilità finanziaria per i cittadini greci in queste difficili circostanze".

La Bce ha rivisto di giorno in giorno, da una settimana a questa parte, il livello di liquidità di emergenza per la Grecia, dopo l'intensificazione della fuga dei capitali dalle banche. Nel corso del fine settimana, per le strade del Paese si sono registrate lunghe code ai bancomat per ritirare denaro, fino a circa 400 milioni di euro, che si sommano cos8 ai quasi 4 miliardi di euro ritirati la settimana precedente. Atene deve rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale entro marted8 30 giugno. Ma la rottura dei colloqui e l'impossiblità di giungere a un accordo con i creditori internazionali ha bloccato l'ultima tranche di aiuti di salvataggio da 7,2 miliardi, che avrebbe consentito ad Atene di ripagare all'Fmi il prestito ed evitare il default.

I bancomat riapriranno domani pomeriggio, lunghe code agli sportelli Questa mattina sono lunghissime le code agli sportelli bancomat dopo che ieri sera il premier greco Tspiras ha confermato, durante una conferenza stampa al termine della riunione d'emergenza del governo, che la Borsa di Atene e tutte le banche elleniche resteranno chiuse fino a domenica, giorno del referendum del 5 luglio sulle proposte avanzate dai creditori. Il Consiglio per la stabilità finanziaria greco ne avrebbe raccomandato la chiusura. i bancomat riapriranno domani pomeriggio con un limite di ritiro massimo 60 euro, tra che per gli stranieri o di chi è in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Dal limite di 60 euro per i greci sarà escluso il ritiro delle pensioni.

È stato un intervento molto duro quello di Tsipras. Dopo aver riferito che è stata la stessa banca centrale ellenica a suggerire di chiudere banche e Borsa ha tuonato: "I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa", ha detto Tsipras. Che accusa la Bce, ritenendola responsabile per la chiusura della Borsa e degli istituti di credito lunedì. "I depositi greci sono al sicuro" Il premier ellenico su Twitter ha invitato la popolazione alla calma, sottolineando che "i depositi dei greci sono al sicuro" e "anche il pagamento di stipendi e pensioni sarà garantito".  "In queste ore critiche - dice Tsipras - l'unica cosa da temere è la paura stessa".

Né l'Eurotower ne altri, dice Tsipras, "fermeranno il processo del referendum". Se i partner dell'Eurozona vogliono, afferma ancora, "possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa". La decisione di respingere la richiesta greca "per una breve estensione del programma", rileva, "è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere". "La dignità del popolo greco - scrive ancora su twitter risponderà al ricatto e all'ingiustizia inviando un messaggio di orgoglio e speranza a tutta l'Europa".

Il ministero degli Esteri tedesco consiglia a coloro che vogliono recarsi in Grecia nei prossimi giorni di portare con se denaro sufficiente, viste le difficoltà a ritirare contanti dai bancomat. Berlino invita anche i tedeschi diretti in Grecia, una delle loro mete turistiche preferite, a "tenersi sempre informati sull'evoluzione della situazione attraverso le raccomandazioni di viaggio del ministero e la stampa". File ai bancomat: lo spettro del default Lo spettro del default greco fa già spavento e il fallimento dei negoziati tra Atene e creditori ha gettato in allarme milioni di cittadini che sono preoccupati per un possibile terremoto bancario. Le immagini delle code ai bancomat attestano i timori della popolazione sul fatto che i propri risparmi possano andare in fumo.

Scene non inedite e che fanno ritornare in mente situazioni analoghe di altri Paesi che si sono trovati a far fronte a crack economici e finanziari che li hanno portati alla bancarotta. A iniziare dall'Argentina, che conta nella sua storia sette default sul debito estero e cinque su quello interno.

La decisione del governo ellenico arriva nonostante nel pomeriggio di domenica la Banca centrale europea aveva fatto sapere che avrebbe continuato a mantenere stabile la fornitura di liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche al livello attuale, quello deciso venerdì 26 giugno.