Alexis Tsipras ha votato. È arrivato al suo seggio elettorale, accolto da una folla enorme di giornalisti e curiosi. Camicia bianca, sorridente, dopo aver espresso il suo voto per il referendum sull'accettazione del piano di rientro del debito ellenico dei creditori internazionali, il primo ministro greco ha dichiarato: "Oggi è un giorno di celebrazione perché la democrazia in se stessa è una celebrazione. E quando la democrazia vince la paura, vince la volontà del popolo. Il popolo oggi ha scelto".
Il premier greco ha poi pubblicato un messaggio in inglese su Twitter: "Oggi la democrazia decide per un domani migliore per tutti noi, in Grecia e in Europa".
Il referendum è stato fortemente voluto da Tsipras. Con i vertici di Syriza, il premier è schierato per il no e ha sottolineato che quello di oggi non è un voto sull'euro. Secondo Tsipras si potrà tornare al tavolo delle trattative già da domani. Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, dopo aver votato a Faliro, sulla costa ateniese, ha dichiarato: " Gli enormi fallimenti dell'Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta". Il presidente greco Prokopis Pavlopoulos ha lanciato un appello per l'unità del paese di fronte all'esito del voto: "La giornata di oggi appartiene solo ai cittadini, che sono chiamati a decidere del futuro di questo paese e della nostra gente.
Indipendentemente dal risultato del referendum, abbiamo l'obbligo di percorrere la difficile strada del domani con assoluta unità. È quanto i nostri avi hanno fatto nei momenti cruciali e il nostro dovere oggi. Andremo avanti insieme".
I seggi sono aperti dalle 7 (le sei italiane) alle 19 e i greci fanno la fila per votare il referendum decisivo per il futuro del Paese. Non sono previsti exit poll e le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali. Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.
Intanto è difficile fare previsioni. Il Paese è spaccato. I promotori del sì e del no continuano a distribuire materiale anche davanti ai seggi per convincere gli indecisi che - secondo i sondaggi - risulteranno determinanti per la vittoria.
Nel frattempo, secondo il Sunday Times, Tsipras avrebbe approvato la proposta delle forze armate (Operazione Nemesis), che prevede lo schieramento delle truppe in strada, al fianco alla polizia in assetto antisommossa, stasera dopo l'esito del voto del referendum, nel caso di tumulti. La decisione sarebbe stata presa durante la riunione del governo del 26 giugno, poche ore giorni prima che, sorprendendo il mondo intero e soprattutto i suoi creditori e partner dell'Eurozona, Tsipras annunciasse l'odierno referendum.