Si è arreso nel pomeriggio di oggi e arrestato, il fico nucleare di 74 anni, originario della Svizzera, che dalle ore 23,30 ieri sera, a San Giovanni Suergiu, si era barricato in casa armato di tre pistole e quattro scatole di munizioni.
Il pensionato ha ceduto dopo l’incessante tentativo di dialogo portato avanti da uno specialista dell’Arma, un maresciallo del Nucleo investigativo, agli ordini del Cap. Michele Cappa ma tutti coordinati dal comandante provinciale cc di Cagliari, Col. Salvatore Cagnazzo.
Lo scienziato, Alain Kespy, che è rimasto asserragliato per 20 ore in una casa di campagna a San Giovanni Suergiu, si è arreso solo dopo aver fatto fuoco sui carabinieri che tentavano di entrare nell'abitazione.
L'uomo, ex sindaco di un piccolo paese francese che da un anno si è trasferito in Sardegna, ha aperto la porta intorno alle 18,30.
Davanti alla casa che fin da ieri notte è stata circondata dai militari del Comando provinciale di Cagliari, dai colleghi della compagnia di Carbonia, sono stati vissuti momenti di grande tensione. Soprattutto quando poco dopo le 14 i carabinieri hanno tentato di fare irruzione nell'edificio ma l’uomo, pare ubriaco, come ha notato l’avanzare dei carabinieri si è avvicinato a una finestra e ha aperto il fuoco.
Inutili i tentativi di mediazione da parte della moglie, dell'avvocato e del suo migliore amico. Il pensionato continuava a rifiutarsi di parlare con chiunque.
Tutto era iniziato ieri sera con un litigio con l'ex proprietario di casa. Infatti, Alain Kespy ha perso la testa e minacciato la moglie che è riuscita a scappare e a chiamare i soccorsi.
Sul posto sono intervenuti in forze numerose pattuglie dell’Arma che, con indosso i giubbotti antiproiettile hanno circondato la casa impedendo a chiunque di avvicinarsi.
Quindi la notte è stata lunga e alcuni mediatori hanno cercato di convincerlo a consegnare l'arma e arrendersi ma le trattative sono arrivate a una svolta solo in serata.
I militari hanno bloccato tutte le strade di accesso alla villetta e portato avanti una estenuante trattativa seguita personalmente dal comandante provinciale dell'Arma Salvatore Cagnazzo giunto sul posto di primo mattino.