"Sono qui per un compromesso onesto, lo dobbiamo a tutti gli europei che vogliono un'Europa unita e non divisa: possiamo raggiungere un accordo già questa sera se tutte le parti lo vogliono". Sono le parole di Alexis Tsipras, giunto a Bruxelles per il vertice dei leader dell'Eurozona convocato al termine dell'Eurogruppo per discutere il piano di riforme greco in cambio del programma di aiuti, il terzo dal 2010. La parola ora, tocca quindi ai leader dell'Eurozona come conferma il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem: "La riunione dei ministri finanziari dell'Euro è finita e ora andiamo a informare i leader, ci sono ancora un paio di grandi questioni aperte e sta a loro definirle". Per il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker si dovrà lavorare oggi ad una soluzione fino all'ultimo millisecondo. E spero che arriveremo ad una soluzione". Il ministro finlandese delle Finanze Alex Stubb ha riferito che è stato "chiesto ad Atene di fare le riforme entro il 21 luglio" in cambio degli aiuti. C'è un "documento che va ai leader - ha aggiunto - che chiede alla Grecia riforme da fare in Parlamento come pensioni e Iva e privatizzazioni".
Forte sostenitrice dell'accordo sulla Grecia è la Francia che - ha detto il presidente Hollande al suo arrivo all'Eurosummit - "farà di tutto per trovare un accordo stasera e permettere alla Grecia di restare nell'Euro oltre che all'Europa di andare avanti". Decisamente contrario a una Grexit provvisoria: "O c'è - sottolinea Hollande - o non c'è. Dobbiamo trovare una concezione comune, la Grecia ha fatto sforzi e ora deve dimostrare che rispetterà gli impegni per avere il sostegno dell'Eurozona nel suo complesso".
Ma Angela Merkel dice 'no' a un accordo a ogni costo. E' molto difficile - ha detto la cancelliera tedesca - la situazione economica è peggiorata negli ultimi mesi e si è persa fiducia e affidabilità": in ogni caso, ha aggiunto, la Germania non auspica "un accordo a ogni costo". Merkel ha aggiunto "so che i nervi sono tesi: bisogna torvare una soluzione che vada bene sia alla Grecia che alla zona euro", valutando se "le promesse della Grecia potranno portare al benestare per i negoziati: niente di più e niente di meno, vediamo se ce la faremo". No a un'ipotesi di ristrutturazione del debito, che non è contemplata dai trattati e invierebbe un messaggio sbagliato. E' uno dei punti su cui ha insistito la cancelliera tedesca Angela Merkel durante la riunione al prevertice del Ppe, spiegano fonti di Bruxelles. In direzione opposta, sembrano invece andare le parole del leader dell'SPD Sigmar Gabriel che, entrando al vertice del PSE, ha detto che "siamo qui per evitare una Grexit". Gabriel chiarisce così la posizione del suo partito, alleato di governo del CDU-CSU di Merkel e Schaeuble, sull'ipotesi di un'uscita temporanea di Atene dalla zona euro e che era stata riportata ieri dalla Fas citando un documento del ministero delle Finanze tedesco.
In una bozza del documento dell'Eurogruppo, che dovrebbe essere la base di partenza del vertice dei leader dell'Eurozona, si legge che "non verranno ripresi i negoziati sulla Grecia fino a quando Atene non avvierà importanti riforme, in tema di Iva e di pensioni, e non fortificherà l'indipendenza del suo ufficio di statistica. Nessun accenno sulla possibilità che la Grecia possa uscire temporaneamente dall'Euro, per un periodo limitato di 5 anni, così come aveva chiesto il Ministro delle finanze tedesco Schaeuble.
Il testo, ancora allo stato di bozza, include però la proposta tedesca per la creazione di un fondo che racchiuda attivi della Grecia per 50 miliardi di euro, a garanzia delle privatizzazioni promesse da Atene. "L'Eurogruppo lavora su un documento con alcune frasi tra parentesi" riferisce un diplomatico europeo. Documento che dovrà essere finalizzato dai capi di Stato e di governo della zona euro che dovranno "riempiranno gli spazi bianchi". Le condizioni poste nel documento escludono di fatto i ministri dell'Eurogruppo a prendere una decisione, chiedendo di fatto un passaggio per il Parlamento di Atene. "L'Eurogruppo - si legge nella bozza - è giunto alla conclusione che non ci sono ancora le basi per iniziare i negoziati su un nuovo programma".
A chi gli chiedeva un'opinione sull'ipotesi di un'uscita temporanea della Grecia dall'euro, lasciata trapelare ieri dal governo tedesco, il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz: "Penso che le proposte che non hanno alcuna possibilità di essere accettate non dovrebbero essere discusse ora". Poi ha aggiunto: "Non siamo vicini a un accordo. Siamo solo all'inizio di un negoziato molto difficile".
Il vertice europeo a 28 che era previsto per oggi è stato infatti cancellato dal presidente del Consiglio Ue Tusk dopo una riunione con quello dell'Eurogruppo Dijsselmbloem proprio perché "l'obiettivo - riferiscono fonti Ue - è quello di raggiungere un accordo a livello di capi di Stato e di governo dell'Eurozona già questa sera per avviare i negoziati". Secondo le medesime fonti "si sta lavorando infatti al Piano A e non più a una Grexit per cui era necessaria una preparazione a 28". La necessità di un accordo in giornata - aggiungono le fonti - è necessario perché domani le banche greche si troverebbero, senza intesa, a secco. Se ci fosse il 'sì' dei 19, infatti, la Bce è "disponibile" a continuare a sostenere già da domani gli istituti greci. "Non sono le istituzioni che bloccano" un accordo, sottolineano le fonti. E la Grecia questa volta è "un buon partner, disponibile a impegnarsi e a fare anche gesti supplementari per dimostrarlo". “È solo l'inerzia che va nel senso di una 'Grexit'", per questo bisogna superare la posizione dei paesi attendisti e arrivare a un'intesa già stasera. E se cambierà la posizione della Germania, spiegano ancora le fonti, anche gli altri paesi più piccoli, ad est, baltici e nordici, dovrebbero cambiarla. "E' una questione di dinamiche politiche" a cui si sta lavorando, per convincere Berlino ad ammorbidire la sua posizione. Questa mattina, invece, il commissario Ue per l'euro Valdis Dombrovskis aveva detto di ritenere "relativamente improbabile" che la Commissione europea possa già oggi "ricevere un mandato per avviare negoziati formali" sul nuovo piano.
Poco prima di entrare all'Eurogruppo "Continuiamo a lavorare per raggiungere un accordo, che non è per concludere un 'deal' ma per iniziare i negoziati, e noi riteniamo che ci siano le condizioni per farlo". Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, all'arrivo all'Eurogruppo di Bruxelles sulla Grecia, sembra molto meno negativo rispetto alle sorti greche. La Grecia, secondo il titolare dell'Economia, deve però "prendere iniziative concrete a partire da domani" per ricostruire la fiducia. Una mancanza di fiducia - spiega Padoan - che costituisce "il maggiore ostacolo a un accordo". Poi lo spiraglio di ottimismo: "Le nuove posizioni del governo greco sono molto più costruttive e concrete, questo è un bene ma purtroppo abbiamo perso 5 mesi in modo inconcludente". Dello stesso tenore le parole del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici secondo cui se "la Grecia rafforza le riforme a medio termine e vota subito delle misure forti per migliorare il Paese, ci sono le basi per avviare il negoziato" sugli aiuti. Il premier Renzi, intervistato da Al Jazeera, ha detto che non riesce ad immaginarsi una Europa senza Grecia. Per il commissario Ue agli Affari economici Moscovici "se Atene rafforza le riforme, parte il negoziato".
Prima di entrare al vertice, il ministro delle finanze di Malta, Edward Scicluna, ha detto che il debito greco, secondo quanto emerso dall'analisi compiuta dalle istituzioni e presentata all'Eurogruppo, va ora verso il 200% del Pil dal 125% dell'inizio della crisi. Il ministro ha aggiunto che è proprio per questo motivo che molti paesi ritengono il debito ellenico insostenibile e sono scettici su un terzo programma per Atene.
Alla Sueddeutsche Zeitung, secondo quanto riporta Bloomberg, il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, ha detto che l Germania rischia di spaccare l'Unione europea. Berlino provocherebbe con la Francia "un conflitto di vasta portata" e "catastrofico per l'Europa" insistendo su una uscita temporanea della Grecia dall'euro.
La Russia - ha annunciato il ministro dell'Energia di Mosca, Alexandre Novak, citato dalle agenzie russe - sta valutando la possibilità di rifornire la Grecia di combustibile per contribuire alla ripresa dell'economia del paese. "Stiamo esaminando - ha aggiunto - la possibilità di iniziare presto a rifornire la Grecia di fonti energetiche". Il ministro ha precisato di contare sulla conclusione di un accordo "tra qualche settimana". Non ha precisato quale tipo di combustibile intenda fornire alla Grecia.