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Ilva, disastro ambientale: 47 rinvii a giudizio e due condanne. Tra gli imputati anche Vendola

Rinvio a giudizio per 44 persone fisiche e tre società per il presunto disastro ambientale provocato dall'Ilva, oltre a due condanne con il rito abbreviato. È la decisione del Gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli. "Tranne alcune parti, mi sembra che la nostra impostazione accusatoria abbia trovato conferma", ha commentato il procuratore di Taranto, Franco Sebastio.

Tra gli imputati rinviati a giudizio c'è anche l'ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Per lui l'accusa è di concussione aggravata in concorso. Secondo l'accusa, avrebbe esercitato pressioni sul direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato (a sua volta a giudizio per favoreggiamento personale), per far "ammorbidire" la posizione della stessa agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall'Ilva. In questo modo, sostiene la Procura, Vendola avrebbe consentito all'azienda di continuare a produrre senza riduzioni di emissioni inquinanti, come invece suggerito dall'Arpa in una nota del 21 giugno 2010 stilata dopo una campionatura che aveva rilevato picchi di benzoapirene.

Assennato Sempre secondo l'accusa, Vendola avrebbe "minacciato" la non riconferma di Assennato, il cui mandato scadeva nel febbraio 2011. I fatti contestati sono compresi nel periodo che va dal 22 giugno 2010 al 28 marzo 2011. La concussione aggravata è contestata a Vendola in concorso con l'ex responsabile Rapporti istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà, l'ex vice presidente di Riva Fire Fabio Riva, l'ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto Luigi Capogrosso e il legale dell'Ilva, Francesco Perli.

"Sento come insopportabile la ferita che mi viene inferta da un'accusa che cancella la verità storica dei fatti: quella verità è scritta in migliaia di atti, di documenti, di fatti - ha commentato Nichi Vendola - Io ho rappresentato la prima e l'unica classe dirigente che ha sfidato l'onnipotenza dell'Ilva e che ha prodotto leggi regionali all'avanguardia per il contrasto dell'inquinamento ambientale a Taranto". "Mi aspettavo - ha aggiunto - che l’inconsistenza del teorema accusatorio producesse il mio proscioglimento già a conclusione dell’udienza preliminare. Per chi come me crede nei valori della giustizia e della legalità oggi è un giorno di delusione e di amarezza. Ma vado a processo con la coscienza pulita di chi sa di aver sempre operato per il bene comune. Come sempre mi difenderò nel processo e non dal processo".