Oltre 290 mila migranti arrivati in Europa attraverso il Mediterraneo. È l'allarme lanciato dall'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati.
Aumenta il numero del flusso dei migranti della rotta balcanica Grecia- Macedonia- Serbia- Ungheria e l'emergenza travolge la Serbia. Dopo l'apertura del confine greco-macedone l'Onu prevede che attraverseranno la frontiera 3mila persone al giorno per raggiungere poi in treno o nei pullman la Serbia. Molti provengono da Paesi colpiti dalla violenza come la Siria. Secondo il ministro del lavoro e affari sociali serbo Aleksandar Vulin sono 100mila i migranti passati in Serbia negli ultimi giorni. Nella capitale la situazione igienico-sanitaria comincia a farsi precaria e all'assistenza di volontari della Croce Rossa e dell'Unhcr si aggiunge la solidarietà di tanti privati cittadini, che offrono ai profughi cibo, acqua e altri generi di prima necessità.
Un flusso di migranti che rende superate le quote di ridistribuzione. "Il numero di 40mila profughi da ridistribuire resta una cifra proporzionalmente molto piccola rispetto al numero di persone che arriva" ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue. "Speriamo di avere il sostegno delle capitali quando entro fine anno presenteremo il meccanismo permanente" di ridistribuzione.
Pochi si fermano in Serbia la maggior parte continua il viaggio per raggiungere il Nord Europa attraverso l'Ungheria. Ma entrare nel paese è sempre più difficile, per la presenza della barriera metallica eretta dal governo magiaro lungo i 175 km della frontiera con la Serbia, e il cui completamento è previsto per fine agosto. Intanto da Belgrado nella notte sono partiti una sessantina di autobus pieni di migranti verso la frontiera settentrionale con l'Ungheria. Si stima che siano 2.093 le persone entrate nel paese.
Le autorità bulgare hanno inviato rinforzi, decine di soldati e alcuni blindati, ai quattro posti di frontiere con la Macedonia, avvisando che il "loro numero può aumentare se la situazione si aggrava". Per il momento nel Paese - membro dell'Ue ma con il quale non sono in vigore gli accordi di Schengen - non sono arrivati migranti dalla Grecia, che seguono invece il tragitto attraverso la Macedonia e la Serbia per raggiungere l'Ungheria