Immigrazione, Merkel: "c'è accordo sul fatto che l'Italia debba essere aiutata"
È necessario proteggere i rifugiati che arrivano in Europa e serve una risposta comune del continente alla crisi attuale. È la posizione delle Nazioni unite, secondo quanto spiegato in una conferenza stampa dal portavoce dell'Onu Stephane Dujarric. "Non è qualcosa di cui possono occuparsi uno o due Paesi. Deve esserci una risposta mondiale e regionale alla situazione", ha affermato, spiegando che l'Onu ha mantenuto contatti con i rappresentanti europei a diversi livelli per affrontare il problema e insistere sulla necessità che tanto i migranti quanto i rifugiati vengano trattati con dignità e rispetto.
L'Ue da parte sua bacchetta la Gran Bretagna che ha annunciato restrizioni in ingresso per chi non ha già un lavoro, anche se proveniente da un altro paese dell'Unione. La portavoce della Commissione europea replica: " La libera circolazione dei cittadini europei fa parte del mercato interno e già adesso non è un diritto senza condizioni”.
"C'è un grande accordo sul fatto che l'Italia debba essere aiutata" nella crisi dei profughi ha detto Angela Merkel in conferenza stampa a Berlino, dopo l'incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy, che venerdì prossimo incontrerà l'omologo britannico Cameron. Non è possibile, ha aggiunto la cancelliera, che i tanti migranti che arrivano in Italia ci restino
Merkel chiede ai Paesi dell'Unione Europea di fare di più per condividere l'onere dell'accoglienza dei migranti ribadendo la necessità di un sistema di quote. "L'Europa nel suo insieme deve muoversi - ha detto, sottolineando anche la necessità di una nuova legge sull'immigrazione in Germania - e i suoi Stati devono condividere la responsabilità sui richiedenti asilo".
A proposito della gestione dell'emergenza profughi, la cancelliera ha invocato "flessibilità" da parte della Germania, ricordando che il Paese l'ha dimostrata in diverse occasioni "nel salvataggio delle banche, nell'uscita dal nucleare". "Serve coraggio", ha aggiunto. Commentando le dimostrazioni anti-profughi degli estremisti di destra di queste settimane in Germania, ha poi dichiarato: "Nessuna tolleranza con chi mette in dubbio la dignità degli esseri umani".
Risolvere il problema dell'immigrazione significa anche risolvere il caos in Libia. "La Libia può diventare la nuova Somalia" avverte infatti il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso di un'intervista sulla Cnn International. Gentiloni ha quindi insistito sulla necessità e sull'urgenza che in Libia si trovi un accordo tra le parti: "Dobbiamo essere di supporto", ha affermato, spiegando come "anche i Paesi vicini alla Libia ora sono più consapevoli dei rischi. E per questo - ha concluso - c'è ora una maggiore pressione per un'intesa".
Il primo ministro francese Manuel Valls, dopo essere stato in visita nelle zone calde nel nord del Paese, ha annunciato l'apertura in inverno di un campo con tende in alta qualità per accogliere 1500 migranti a Calais. La decisione di allocarli in tende deriva, ha spiegato, dalla difficoltà di costruire con materiali duri in quella specifiche zone. "Un capo per 1500 persone, dove ce ne sono 3mila, è l'opposto di un invito a venire" ha aggiunto.
"Germania! Germania!" Vogliono andare nel paese che ha chiuso con gli accordi di Dublino. Lo hanno gridato per ore nella stazione centrale di Budapest e per la prima volta le forze dell'ordine ungheresi non li hanno fermati: così in Baviera, sono arrivati oltre 400 richiedenti asilo. E a Berlino, all'Hauptbahnhof, ne sono attesi almeno altri 300 nelle prossime ore.
Anche se le regole europee in vigore anche in Ungheria prevedono che si venga registrati nel primo paese dell'Ue in cui si arriva, la polizia oggi non ha più posto ostacoli a chi reclamava di partire. "Lasciateci salire! Germania! Germania!", urlava la folla nella stazione della capitale (Keleti). Nella stazione di confine ungherese di Hegyeshalom un treno invece in serata veniva segnalato come bloccato dall'agenzia Dpa: le Ferrovie austriache gli hanno rifiutato il permesso di proseguire per motivi di sicurezza in quanto troppo pieno.
Il consiglio municipale di Budapest, su ordine del sindaco Istvan Tarlos, ha istituito aree di accoglienza, vicino allo scalo ferroviario, per far rifocillare i rifugiati, offrendo innanzitutto acqua: per bere e per lavarsi. Nelle stesse ore però estremisti hanno manifestato contro questa misura, chiedendo che i profughi fossero cacciati dal centro della città.
Circa 20mila persone hanno manifestato a Vienna contro i maltrattamenti ai migranti, dopo la scoperta dei cadaveri di 71 rifugiati in un tir abbandonato la scorsa settimana. Lo ha annunciato la polizia austriaca. I manifestanti hanno marciato verso la stazione ferroviaria di Westbahnhof, prima di dirigersi verso la zona commerciale della città.