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Migranti, anche l’Austria riattiva i controlli di frontiera. Rafforzati i controlli al Brennero

Monaco, 14 Set 2015 - I treni tornano a circolare fra Germania e Austria, ma le autorità tedesche hanno confermato la reintroduzione dei controlli alla frontiera, una misura che non si vedeva da quando è entrato in vigore il Trattato di Schengen sulla libera circolazione nell’Unione Europea. Nel giorno del vertice straordinario dei ministri dell’Interno dell’Ue, la tensione per l’emergenza migranti resta altissima e il vicecancelliere tedesco parla del possibile arrivo di "un milione di rifugiati entro l'anno" nel suo paese. Intanto l'Italia invia più poliziotti al Brennero. L'Austria riattiva i controlli di frontiera e manda l'esercito al confine con l'Ungheria.

Il governo tedesco, che ha denunciato il “fallimento completo” dell’Unione nel proteggere le frontiere esterne, ieri aveva sospeso il traffico ferroviario proveniente dal territorio austriaco per tentare di contenere gli arrivi nel paese: in due settimane 62mila profughi sono giunti a Monaco di Baviera, 19mila solo nel weekend. Questa mattina i treni sono ripartiti, ma al confine vengono controllati i documenti dei passeggeri. L’unica eccezione è nel tratto tra la città austriaca di Salisburgo e quella tedesca di Freilassing, per la presenza di migranti lungo i binari. Per il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere, le misure di emergenza alla frontiera sono state attuate "per motivi di sicurezza". "L'obiettivo - ha aggiunto - è quello di arginare il fiume di migranti che stanno arrivando in Germania e gestire in maniera ordinata il flusso". Si segnalano lunghe code in autostrada.

Le autorità tedesche sono molto preoccupate. Il vicecancelliere e ministro dell'Economia Sigmar Gabriel, in una lettera inviata ai membri del Partito socialdemocratico, afferma che entro l'anno potrebbe arrivare un milione di rifugiati. La stima precedente era di 800mila. Controlli rafforzati al Brennero Dopo la decisione della Germania di riattivare i controlli alla frontiera, il ministro dell'Interno italiano ha scelto di inviare altri uomini a Bolzano e al valico del Brennero, punto di confine con l'Austria. Sono anche già stati intensificati i controlli della polizia italiana sui treni diretti in territorio austriaco.

Anche l'Austria ha preso nuove misure, riattivando i controlli di frontiera e inviando l'esercito in supporto della polizia che sta già operando lungo il confine con l'Ungheria. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi.

Mentre in tutta Europa continuano gli arrivi – solo ieri in Ungheria sono giunte 5809 persone dal territorio della Serbia – nuove tragedie si aggiungono a un elenco di drammi ormai lunghissimo. Ieri al largo dell'isola greca di Farmakonisi, a 15 chilometri dalla coste turche, si è verificato l’ennesimo naufragio. Un barcone con a bordo un centinaio di persone è affondato e 34 persone sono annegate. Tra le vittime ci sono 15 bambini, quattro dei quali neonati.

Anche la Polonia è pronta a ripristinare i controlli alla frontiera. Lo ha detto il primo ministro Ewa Kopacz spiegando che la misura sarà presa nel caso di "segnali di minaccia dall'esterno". Poi riferendosi alle quote dei rifugiati del piano europeo ha aggiunto "Accetteremo il numero di rifugiati che possiamo permetterci, non uno di più, non uno di meno".

La situazione sarà al centro della riunione dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea, in programma nel pomeriggio a Bruxelles. In particolare, si discuterà del pacchetto di proposte presentate dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, il 9 settembre scorso. Trovare un accordo sulla distribuzione dei migranti appare tuttavia complicato, dato che alcuni paesi anche ieri hanno espresso posizioni molto nette: la Slovacchia, ad esempio, si è detta pronta ad esercitare il diritto di veto contro l’introduzione di un sistema di quote obbligatorie.

La Spagna, che a luglio aveva espresso dubbi sul piano di quote, arriva al Consiglio straordinario dei ministri dell'Interno "con spirito costruttivo" ed afferma che "accetteremo i 15mila nuovi asilanti che si aggiungono ai 2.800 già accettati a luglio". Lo ha detto il ministro Jorge Fernandez Diaz, precisando che però "serve una politica comune europea per l'asilo" e che "è necessario un piano Marshall per l'Africa" per affrontare alla radice le cause delle migrazioni economiche.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha anticipato "A nostro avviso deve essere Frontex a fare i rimpatri. Deve essere una responsabilità europea e ci vogliono i soldi europei per organizzarli". L'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, arrivando alla riunione straordinaria del Consiglio Ue Affari interni dedicato alla gestione dei flussi migratori ha affermato che in caso di divisioni fra i Paesi Ue sull'agenda immigrazione della Commissione europea si potrebbe procedere con un voto a maggioranza in Consiglio. "Non sta a me deciderlo, ma non vedo perché no", ha detto Mogherini a chi le chiedeva se si potrebbe ricorrere a un voto a maggioranza se non si riuscirà a trovare l'unanimità fra i Paesi Ue. Diversi Stati dell'Est si oppongono al sistema di redistribuzione dei richiedenti asilo proposto dall'esecutivo Ue.  L'Alto rappresentante ha spiegato che: "La nostra capacità di agire in modo credibile, con i Paesi terzi e di transito, dipende anche dalla forza e dalla credibilità delle nostre decisioni interne. Mi aspetto che tutti gli Stati prendano le loro responsabilità e siano solidali".

Incontro a sette prima dell'inizio del Consiglio straordinario dei ministri dell'interno europei sull'immigrazione. Vi partecipano Italia, Francia, Germania, Grecia e Ungheria, con la Commissione ed il ministro Lussemburghese in rappresentanza della presidenza Ue di turno.

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