Cagliari, 15 Set 2015 - Nella giornata di ieri 14 settembre, i carabinieri della Stazione di Cagliari Sant’Avendrace e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia cc di Cagliari, hanno deferito in stato di libertà per i reati di “lesioni personali” e “minacce” A. S.,15 anni, di origini bosniache, senza fissa dimora e la madre A. V., di 52 anni, responsabile invece di “istigazione a delinquere”.
I due congiunti, in particolare, il 9 settembre scorso, hanno partecipato, insieme ad altre persone al momento sconosciute, alla violenta aggressione subita dai due giornalisti dell’emittente regionale “TCS”, Antonello Lai e Matteo Campulla, i quali, nel tentativo di compiere un reportage all’interno del campo nomadi sito a Cagliari, in Loc. “Is Corrias”, nei pressi della SS554, erano stati brutalmente percossi e minacciati dai nomadi presenti. In quella circostanza le vittime del pestaggio, avevano riportato rispettivamente ferite guaribili in 10 e 7 giorni e proprio il minore, incitato dalla madre, sarebbe stato il primo a colpire i giornalisti.
Le indagini immediatamente attivate dagli investigatori dell’Arma finalizzate all’identificazione degli autori della violenta azione, sono state quanto mai complesse in quanto le immagini poco nitide del breve filmato registrato dal Campulla e i ricordi delle vittime, confusi per la paura e la concitazione del momento, non avevano consentito un’immediata identificazione dei responsabili. Quindi le perquisizioni e ricerche, estese anche al di fuori della città di Cagliari, hanno consentito di rintracciare e identificare le due persone deferite e i complici, invece, sono attualmente in corso di identificazione.
Nel medesimo contesto sono stati operati due sequestri ad altrettanti furgoni privi di revisione e contrassegno assicurativo, normalmente utilizzati per la raccolta di materiali ferrosi (settore in cui notoriamente opera l’etnia di riferimento).
