Cagliari, 17 Set 2015 - Ci sarà presto un confronto a Muravera tra l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e i cittadini del Sarrabus Gerrei. È l'impegno assunto dall'esponente della Giunta al termine dell'incontro con i rappresentanti dell'associazione costituitasi in difesa del San Marcellino. "Sono pronto ad ascoltare le vostre ragioni - ha detto Arru stamane ai cittadini del territorio, presenti i sindaci, il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Mondo Perra, e i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino e a Piero Comandini - e a ragionare con voi sull'esistente e su quello che vogliamo fare. Sia chiaro che questo è un tassello della riforma della sanità sarda, che deve essere necessariamente visto insieme alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza e alla Rete territoriale. Va poi sottolineato che si tratta di un piano che vedrà la sua attuazione in un triennio, quindi non è corretto dire che stiamo chiudendo alcunché".
L'assessore ha chiarito, ancora una volta, che la riforma della Rete si basa sull'analisi della realtà sanitaria e su dati, certificati da organismi terzi, che vedono la Sardegna agli ultimi posti nelle classifiche sull'uso dell'ospedale e degli esiti.
"In Sardegna si vuole fare tutto e dappertutto, ma senza avere il volume di prestazioni richiesto per intervenire in sicurezza, nell'interesse del paziente e dell'operatore sanitario. Mi accusano di fare calcoli ragionieristici e appiattirmi sulle disposizioni nazionali, ma io parlo di sicurezza e qualità dell'assistenza e non di soldi, così come tengo conto delle peculiarità locali: se così non fosse, dovremmo chiudere Muravera, Isili, Bosa, Ghilarza, tutti presidi fuori da ogni parametro nazionale".
Per il San Marcellino di Muravera la riforma prevede la classificazione in ospedale di zona disagiata, con un reparto di degenza con posti letto di medicina e chirurgia, il pronto soccorso e la garanzia dei necessari servizi di supporto. Red