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Papa Francesco all’Avana: “Usa- Cuba esempio di pace in questa terza guerra mondiale”

L'Avana (Cuba), 20 Set 2015 - "Il mondo è assetato di pace" ha detto Bergoglio arrivando all'Avana. Non poteva non parlare di pace e riconciliazione il pontefice cui Obama e Castro hanno riconosciuto il merito del disgelo. Il Papa è atterrato a Cuba pochi minuti prima delle 22 italiane, le 16 ora locale. È iniziato così il suo decimo viaggio apostolico, che lo porterà dopo Cuba anche negli Stati Uniti. La normalizzazione dei rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba deve essere "esempio di riconciliazione per il mondo intero in questa terza guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo" ha detto.

Le prime parole di Papa Francesco durante la cerimonia di benvenuto all'aeroporto dell'Avana sono state comunque per Fidel Castro, che secondo il portavoce Padre Lombardi forse incontrerà oggi. Ha infatti chiesto al presidente cubano Raul Castro di trasmettere i suoi "sentimenti di speciale considerazione e rispetto a suo fratello". Poi il Papa ha ribadito il suo appello affinché si completi il percorso di normalizzazione con gli Usa e ha incoraggiato "i responsabili politici a proseguire su questo cammino e a sviluppare tutte le potenzialità", come servizio "a favore della pace e del benessere dei loro popoli, di tutta l'America, e come esempio di riconciliazione per il mondo intero".

Castro ha salutato il Pontefice. Il governo e del popolo cubano "la accolgono con profondo affetto, rispetto e ospitalità" ha detto. "L'embargo che provoca tante sofferenze alle famiglie cubane è crudele, immorale e illegale e deve cessare" ha detto ringraziando il Pontefice per il suo ruolo nell'avvicinamento con gli Usa, e ha ricordato le questioni irrisolte come Guantanamo la cui restituzione Cuba chiede da tempo.

Si tratta del terzo Pontefice che visita l'isola caraibica. Prima di lui, a Cuba, erano andati Wojtyla (nel gennaio 1998) e Benedetto XVI (nel marzo 2012). Il motto scelto per la visita è 'Misionero de la Misericordia', in riferimento al Giubileo della Misericordia indetto da Bergoglio dal prossimo 8 dicembre.

Poche ore prima dell'arrivo del Pontefice c'è stato un colloquio telefonico tra il presidente americano, Barack Obama, e il presidente cubano, Raul Castro. I due hanno parlato delle tappe dello storico disgelo tra i due Paesi e hanno elogiato il ruolo svolto dal Papa. Il presidente americano ha inoltre sottolineato l'importanza della ripresa delle relazioni diplomatiche tra Usa e Cuba e la riapertura delle rispettive ambasciate, ha riferito la Casa Bianca, in un comunicato.

Il viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti sarà il più lungo del pontificato, ma anche il più denso e complesso dal punto di vista dei contenuti, dei rapporti, delle questioni sul tappeto. Ventisei i discorsi in programma: otto a Cuba e 18 negli Usa, di cui solo quattro in inglese, il resto in spagnolo. Complessivamente saranno 19.171 i km percorsi dal Papa in sette voli.

Oggi iniziano gli impegni ufficiali, con alle 9 (le 15 in Italia) la messa nella Plaza de la Revolucion della capitale cubana. I dissidenti politici hanno chiesto al pontefice di perorare presso il presidente Raul Castro la causa della libertà e dei diritti civili.

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