Siniscola (Nu), 21 Set 2015 - Nella giornata di ieri, i carabinieri della squadriglia di “Monte Pizzinnu”, guidata dal maresciallo Corradini, hanno scoperto una nuova piantagione composta da quasi 150 arbusti di cannabis che, rigogliosa, cresceva in località “Pauleddas”, nelle campagne di Irgoli. A coltivarla un allevatore del luogo di 34 anni, Antonio Lai, sorpreso dai mentre accudiva le piante che raggiungevano e superavano ormai i due metri di altezza.
Per l’allevatore dei tempi moderni, sono quindi scattate subito le manette con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti e trattenuto in attesa dell’udienza di convalida presso il tribunale di Nuoro. Per lui il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora ad Irgoli nell’attesa del processo.
I carabinieri della squadriglia, profondi conoscitori della campagne, continueranno i servizi, anche in zone impervie, al fine di verificare l’esistenza di altre piantagioni di cannabis che, visto il caldo di quest’anno, nel mese di settembre trovano un clima molto favorevole.
Cambiano i tempi e con i tempi cambiano anche le abitudini criminali. Mentre fino a pochi anni fa il bandito sardo era noto per essere un maestro nel settore dei sequestri di persona, col tempo e soprattutto con l’inasprimento delle normative si è reso conto che quello dei rapimenti era una materia complessa, che richiedeva la collaborazione e soprattutto il silenzio di molte persone e poi, se qualcosa “andava storto”, si rischiava di finire in carcere per decine di anni.
E così la delinquenza isolana, adeguandosi ai tempi, ha introdotto tra le sue attività illecite quella che dal balente d’altri tempi veniva considerata come uno spregevole modo di far soldi facili: la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti. La coltivazione di cannabis, in particolare, ha trovato terreno fertile, in tutti i sensi, sull’isola, tanto da diventare uno dei principali sostentamenti di quella fetta di popolazione che vive di crimine.