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Volkswagen affonda in borsa dopo la “truffa” sulle emissioni dei diesel usa: perde il 18,60%

Cagliari, 22 Set 2015 - Volkswagen in picchiata sul listino di Francoforte, affossata dalla vicenda della violazione delle norme antismog negli Usa per la quale rischia di pagare 18 miliardi di euro di multa.

Il titolo precipita ed ha chiuso ieri a -18,60% alla Borsa di Francoforte sulla scia dello scandalo legato alla manipolazione dei test anti-inquinamento delle vetture diesel negli Stati Uniti. Il colosso tedesco brucia 13 miliardi di valore, il peggior tracollo da ottobre 2008.

L'agenzia federale per l'ambiente degli Stati Uniti (Us Environmental Protection Agency) ha accusato la casa di Wolfsburg di aver manomesso i software di controllo delle emissioni di gas su alcune vetture diesel in modo da farle apparire meno inquinanti. Volkswagen rischia una sanzione da 18 miliardi.

Gli Stati Uniti estendono i controlli ad altri marchi Il governo americano ha poi esteso le investigazioni sui dispositivi anti-inquinamento dei veicoli diesel ad altri produttori. L'Epa ha annunciato che effettuerà test sui cosiddetti "impianti di manipolazione" nei veicoli diesel di altri produttori.

L'amministratore delegato Martin Winterkorn si è pubblicamente scusato: "Sono profondamente dispiaciuto per il fatto che abbiamo spezzato la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Coopereremo pienamente - ha voluto assicurare - con le agenzie responsabili, con la trasparenza e l'urgenza, necessarie, per stabilire tutti i dettagli del caso. Volkswagen ha ordinato un'inchiesta esterna".

La Volkswagen ha sospeso con effetto immediato la vendita dei modelli equipaggiati con il motore diesel 2 litri “incriminato”, che negli Usa sono Jetta, Maggiolino, Golf, Passat e l'Audi A3, ed ha affidato a una società esterna l'incarico di condurre un'inchiesta sul caso. "Posso confermare che le vendite sono state interrotte", ha detto un portavoce del gruppo automobilistico tedesco. Tra gennaio e agosto la casa automobilistica ha venduto quasi 240mila veicoli negli Usa.

L'agenzia per la protezione ambientale (Epa) statunitense ha accusato la casa automobilistica di aver infranto la legge installando un software per aggirare gli standard ambientali per la riduzione dello smog nelle vetture Volkswagen a 4 cilindri prodotte tra il 2009 e il 2015.

Il software sarebbe in grado di rilevare quando la macchina è sottoposta ai test sulle emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di controllo sulle emissioni solo in quel periodo di tempo. Negli altri momenti, è l'accusa dell'Epa, i veicoli inquinano molto più di quanto comunicato dalla casa produttrice. Il software sarebbe stato creato per nascondere l'emissione di monossido di azoto.

Il governo tedesco ha ordinato dei "test approfonditi" su tutti i modelli diesel del marchio Volkswagen, dopo la rivelazione delle frodi di gruppo sui controlli anti-inquinamento negli Stati Uniti. Lo ha annunciato a Bild il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt che ha anche aggiunto "ho chiesto all'Ufficio federale dell'automobile di far condurre immediatamente dei test specifici e approfonditi sui modelli diesel di Volkswagen da esperti indipendenti".

La vicenda Volkswagen "deve essere chiarita al più presto possibile". Lo ha detto il vice-cancelliere tedesco e ministro dell'economia, Sigmar Gabriel. "Il made in Germany è sinonimo di qualità a livello mondiale ed è importante fare subito chiarezza", ha sottolineato.

I rappresentanti della Volkswagen in Corea del Sud sono stati convocati dal governo per parlare dei controlli sulle emissioni dei loro veicoli. Lo ha reso noto il ministero dell'ambiente a Seul. "Abbiamo convocato rappresentanti e ingegneri della Volkswagen a una riunione al ministero mercoledì pomeriggio", ha spiegato una fonte del ministero.

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