Cagliari, 3 Ott 2015 - Continua a salire il bilancio delle vittime del raid aereo Usa sotto l'egida Nato contro l'ospedale di Medici senza Frontiere a Kunduz, in Afghanistan, colpito per errore. I morti sarebbero almeno 16, anche se il Guardian parla di 20 vittime. Tra questi otto infermieri, tre medici, sei guardie di sicurezza e un farmacista. La città afghana sotto il controllo dei talebani è da giorni teatro di scontri con le forze di sicurezza governative. Un portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha negato la presenza di jihadisti all'interno dell'ospedale.
Per l'errore, ammesso in un breve comunicato dal portavoce dell'Usaf, le forze aeree americane che operano nel Paese, si sarebbe scusato in una breve telefonata proprio il capo delle forze armate Usa John Campbell con il presidente afghano Ashraf Ghani.
Il bombardamento è proseguito per mezz'ora dalla segnalazione alle forze armate Usa e afgane, denuncia Msf su Twitter, aggiungendo che "tutte le parti in conflitto, incluse Kabul e Washington, conoscevano le coordinate delle nostre strutture già da mesi.
Le forze americane, tramite il portavoce delle forze Usa in Afghanistan, colonnello Brian Tribus, hanno detto che l'operazione "potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città". "Indaghiamo sull'incidente", ha aggiunto. "Le forze Usa hanno condotto un raid aereo sulla città di
La Missione dell'Onu in Afghanistan (Unama) e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) hanno condannato oggi senza mezzi termini il bombardamento dell'ospedale di Medici Senza Frontiere (Msf)a Kunduz City che ha causato almeno nove morti e 37 feriti.
"Sono profondamente scioccato nell'apprendere della morte di almeno nove membri dello staff di Msf nel bombardamento" di un ospedale a Kunduz, ha detto il Commissario Ue per l'Aiuto umanitario e la gestione delle crisi Christos Stylianides in una nota con cui la Commissione Ue "deplora le morti", porgendo "sincere condoglianze". "Faccio appello a tutte le parti in conflitto a rispettare la legge umanitaria internazionale ed assicurare che i presidi sanitari ed i lavoratori sanitari siano protetti", aggiunge.
Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti tra le forze armate afghane e i talebani, nell'ospedale colpito sono stati curati 394 feriti con oltre 80 operatori nazionali e internazionali. Kunduz era considerata una delle province più stabili nel conflitto in Afghanistan, ma dall'anno scorso si è registrato un aumento significativo dei combattimenti. Msf ha curato 204 pazienti - 51 tra donne e bambini - dopo l'inizio della cosiddetta "offensiva di primavera" dei talebani, la maggior parte feriti da arma da fuoco e esplosioni. L'organizzazione ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1980.