Cagliari, 4 Ott 2015 - Juventus-Bologna 3-1 - La Juve, non senza faticare, si rimette in cammino. Bologna rimontato e battuto 3-1. Successo che fa classifica e morale, anche se il match con i felsinei non è certo tutto ‘rose e fiori’, anzi. Pronti, via e ospiti in vantaggio (5’): l’assist è di Masina, la deviazione vincente è di Mounier, con Buffon che smorza il pallone ma non riesce ad evitare il peggio. Reazione bianconera con Morata e Pogba, ma sul francese salva Mirante di piede. Pari Juve al 33’: dalla destra Khedira mette al centro per un solissimo Morata che di testa non perdona. Prima rete stagionale per lo spagnolo. Che però, ad inizio ripresa (46’), si divora da pochi passi il più facile dei gol (conclusione larga a porta sguarnita). Ex Real Madrid ancora protagonista al 51’: Ferrari lo trattiene in fase di stacco, Celi vede il rigore, Dybala trasforma. Morata sempre al centro degli attacchi juventini (58’): sinistro ‘sporcato’ da un difensore rossoblù, Mirante smanaccia sopra la traversa. Tris bianconero al 63’ firmato di testa dal tedesco Khedira, che capitalizza un morbido cross di Morata (di gran lunga il migliore in campo). Risultato in ghiacciaia: la Juve fa possesso palla e arriva ‘tranquilla’ al novantesimo.
Lazio-Frosinone 2-0 - Pioli, alla vigilia, l’aveva detto: “Col Frosinone ci sarà da soffrire”. Parole non al vento: la Lazio incassa tre punti che la spingono sempre più in alto ma risolve il match solo nel finale dopo aver rischiato in più di un’occasione. Partono forte i biancocelesti: Lulic (6’), Felipe Anderson (10’) e Gentiletti (11’) insidiano subito la porta di Leali. I ciociari però non stanno a guardare e Pavlovic, su punizione centrale ma molto potente, scalda i guanti a Marchetti, costretto a rifugiarsi in angolo. Al 36’, con un tocco di punta in stile calcetto, Kishna sfiora il vantaggio: pallone fuori di pochissimo. Due minuti dopo si arrende Marchetti, infortunatosi allo zigomo sinistro al 14’ dopo uno scontro con Paganini: dentro il vice Berisha. Grande chance per il Frosinone in avvio secondo tempo (46’): Dionisi salta Hoedt ma il suo diagonale trova la pronta risposta del portiere albanese. Che si ripete al 65’ volando sulla conclusione bassa di Soddimo. Lazio in affanno e aiutata dalla fortuna pochi istanti dopo (66’): stacco imperioso di Blanchard, traversa piena. La partita si accende e la palla-gol, clamorosa, capita sui piedi di Parolo, cui Rosi nega il vantaggio con un incredibile salvataggio poco oltre la linea (67’). I biancocelesti insistono e il neo entrato Keita, con un tiro velenoso (palo interno e rete), spacca il match all’80’. Spagnolo ancora con gli special accesi all’84’, ma Leali stavolta gli nega il raddoppio. Il portiere dei ‘canarini’ è strepitoso su Parolo (89’) ma nulla può sul contropiede tre contro uno - col Frosinone ormai tutto avanti alla ricerca del pari - concretizzato da Djordjevic a pochi secondi dal triplice fischio (94’).
Sampdoria-Inter 1-1 - Nerazzurri a caccia del riscatto dopo la debacle casalinga con la Fiorentina, ma ottengono solo il pari rischiando il peggio contro una buona Samp. Mancini schiera Palacio con Icardi, Perisic trequartista di supporto. Dall'altra parte Eder-Muriel sorretti da un centrocampo muscolare. La squadra allenata dall'ex interista Zenga comincia bene con Zukanovic e Correa che sfiorano il gol. Solo alla mezz'ora si sveglia l'Inter con Kondogbia e Guarin che si divorano una palla-gol clamorosa, ma ancora più incredibile è la chance capitata sui piedi di Correa al 37' quando di sinistro, a porta vuota dopo un rimpallo, mette a lato da pochi passi con Handanovic ormai rassegnato. Primo tempo pirotecnico senza gol, la partita si sblocca nella ripresa: al 51' cross perfetto di Pereira per Muriel che non dà scampo a Handanovic. La partita si accende con la veemente reazione dell'Inter. Il pareggio arriva al 76': dopo un liscio di Zukanovic e un rimpallo, Icardi riesce a servire Perisic che sotto porta sigla l'1-1. L'inerzia della gara si capovolge, la Samp soffre, ma il risultato non cambia più.
Palermo-Roma 2-4 - Con un primo tempo champagne, i giallorossi affossano i rosanero e rendono più che traballante la panchina di Iachini (quarta sconfitta in sette giornate). Il tecnico rosanero rinuncia in partenza a Gilardino e Quaison,optando per Vazquez e Trajkovski; dall'altra parte solito 4-3-3 con tridente Salah-Gervinho-Iago Falque. Già al 2' un triangolo perfetto Florenzi-Pjanic mette il bosniaco davanti alla porta per il primo gol; al 13' raddoppio di Florenzi che si ritrova solo dopo un tiro strozzato di Pjanic; perla di Gervinho al 27' con un destro all'incrocio dei pali dopo essersi liberato di due avversari. Nella ripresa entra Gilardino e va subito in gol (51', su passaggio filtrante di Vazquez). E' la miccia per riaprire la partita. I rosanero provano il forcing ma il 2-3 di Gonzalez (di testa su azione di corner) arriva soltanto nel recupero. Passa un minuto e Gervinho (imbeccata di Ucan) batte nuovamente Sorrentino. Per la Roma, e soprattutto per Garcia, una boccata d'ossigeno dopo gli scricchiolii di panchina degli ultimi giorni anche perché ora si torna a giocare soltanto fra due settimane per la sosta a causa degli impegni della Nazionale di Conte.
Udinese-Genoa 1-1 - Partita senza acuti al Friuli chiusa con un pareggio giusto. Colantuono ritrova Di Natale in attacco; in difesa, con Hertaux squalificato, confermato Waguè; dall'altra parte Perotti trequartista. Gasperini dà una chance a Gakpe in attacco. Perotti sembra ispirato ma non succede granché. L'Udinese, che dovrebbe fare la partita, è poco propositiva. Il pomeriggio passa lentamente per il pubblico in tribuna. In apertura di ripresa la svolta: imbeccata di Lodi, sponda di Felipe per lo spunto di Di Natale (non segnava da maggio). Il Genoa reagisce, ma, pur mantenendo stabilmente il pallino del gioco, non crea grandi pericoli a Karnezis. Ma la carta Gakpe dà i suoi frutti: 77', il togolese viene atterrato in area da Danilo, Perotti trasforma il penalty. I friulani accusano il colpo e rischiano anche di perdere, ma non sarebbe stato giusto anche se il Genoa dimostra una capacità di gioco superiore.
Empoli-Sassuolo 1-0 - Cade l'imbattibilità della squadra di Di Francesco contro i toscani allenati da Giampaolo. Con Saponara squalificato, il match winner è Maccarone che all'88' insacca di testa su cross di Zielinski che un minuto dopo rimedia il secondo giallo e viene espulso. Una battuta d'arresto inattesa per il lanciatissimo Sassuolo (12 punti in classifica), tre punti per un bel salto in classifica per l'Empoli che conferma un impianto di gioco apprezzabile