Siniscola (Nu), 12 Ott 2015 – I carabinieri della compagnia di Siniscola hanno identificato e denunciato per ricettazione quattro persone che sarebbe nel giro dei telefoni rubati. Per questo motivo gli investigatori dell’Arma hanno avviato, anche per l’anno 2015, una campagna finalizzata al contrasto di questo sgradevole fenomeno. Infatti, il furto di un bene così personale, non costituisce soltanto una perdita economica, in alcuni casi anche molto cospicua, ma una vera e propria violazione della privacy nei confronti delle vittime che sui propri telefoni conservano sempre più dati sensibili, inerenti la propria sfera personale quali contatti telefonici, e-mail, messaggi, fotografie. Dunque la lente di ingrandimento dei militari ha messo in evidenza il furto del telefono cellulare, a partire da chi materialmente commette il furto fino ad arrivare a chi ne entra in possesso, acquistandolo a prezzi stracciati da qualche commerciante disonesto.
Le impegnative attività d’indagine, svolte dai carabinieri tenenza di San Teodoro, hanno consentito di denunciare 3 persone, tutte donne, responsabili della ricettazione di un telefono rubato alla fine del mese di maggio ad una turista romana. Mentre l’ignara vittima faceva il bagno qualcuno le ha rubato il telefono. Le tre invece, due residenti nel campo nomadi di Alghero ed una in quello di Olbia, hanno pensato bene di inserire diverse schede Sim nell’apparecchio.
L’attività investigativa, partita dopo l’acquisizione della denuncia di furto, si è conclusa con l’identificazione di chi ha avuto in qualche modo la disponibilità dell’apparecchio provento di furto. Infatti, il telefonino è stato recuperato grazie ad una perquisizione domiciliare e verrà restituito alla turista. Stessa sorte era capitata ad un ragazzo di Siniscola che mentre faceva il bagno in una spiaggia della Caletta, il giovane ha lasciato il telefono in spiaggia ed al suo ritorno non lo ha più ritrovato. Ma dopo due mesi di indagini, i carabinieri della stazione di Siniscola hanno individuato il ricettatore e recuperato il cellulare: in questo caso si tratta di un romano incensurato. Anche lui dovrà rispondere del grave reato di ricettazione.
I due telefoni recuperati sono dispositivi di ultimo grido e di grande valore commerciale.
Grazie all’applicazione di sempre maggiori e nuove tecnologie in campo investigativo, si ritiene che quello che è stato per anni un fenomeno molto diffuso e incontrastato, ora abbia ricevuto una forte battuta di arresto.