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Papa Francesco chiede perdono per gli scandali a Roma e in Vaticano

Città del Vaticano, 14 Ott 2015 - Il Papa chiede scusa ai fedeli per gli scandali che travolgono Roma e il Vaticano. "Gesù era realista e consapevole del fatto che è inevitabile avvengano scandali. Ma guai all'uomo a causa del quale avvengono gli scandali", ha detto il Pontefice in apertura dell'udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. "Prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa", ha aggiunto Francesco, "voglio chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati recentemente sia a Roma che in Vaticano".

Bergoglio non ha precisato a quali scandali recenti volesse riferirsi oggi. Per pronunciare questo nuovo "mea culpa" ha preso spunto da alcune righe del Vangelo che erano state appena lette dagli speaker nelle diverse lingue: "Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te.

È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli". Commentando queste affermazioni, il Papa si è poi soffermato su uno "scandalo insopportabile", quello dei bambini violati, abbandonati o non amati, che è, ha spiegato, "tanto più grave, in quanto essi non hanno i mezzi per decifrarlo". "Dio - ha assicurato - veglia su questa promessa, fin dal primo istante". "Ricordate - ha chiesto alla folla dei pellegrini di piazza San Pietro - cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini. Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica".

“Vorrei - ha concluso il Pontefice - aggiungere un'altra cosa, con molto rispetto per tutti, ma anche con molta franchezza. La loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l'anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato