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Unioni civili, il Pd punta a discutere il testo a metà novembre

Roma, 14 Ott 2015 - Nel giorno che vede il Senato porre l'ultimo sigillo sulla terza lettura delle riforme costituzionali, i due alleati di governo Pd e Ncd scoprono di avere qualche buon motivo per litigare fin da oggi, visto che la capigruppo di Palazzo Madama ha incardinato il testo sulle unioni civili per mercoledì in Aula. Ma in realtà, come precisa il capogruppo Pd Luigi Zanda, oggi non ci sarà il tempo per iniziare la discussione. Questo perché in Assemblea arriva il provvedimento sui consulenti finanziari, per cui mancano solo le dichiarazioni di voto e il voto, e la legge che sblocca finanziamenti già erogati ai partiti. Nel pomeriggio ci sono anche le comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Quindi partirà la sessione di bilancio che non consente di portare in Aula altri provvedimenti che recano con sé coperture finanziarie. Secondo quanto si apprende in ambienti di Palazzo Madama, il Pd farà di tutto perché l'esame del Ddl sulle unioni civili inizi subito dopo la legge di stabilità, intorno a metà novembre.

In giornata, comunque, è continuato il confronto a distanza tra Ncd e Pd. Renzi ieri aveva cercato di prevenire ogni forma di tensione con un accorato invito a evitare gli steccati ideologici, oggi ci si accorge che le divisioni culturali ci sono, e sono ben nette. Sulle unioni civili "non ci sarà una posizione del governo su questioni che su alcuni punti vengono lasciati alla libertà di coscienza", ma "c'è una posizione dei partiti che compongono il governo perché la legge si faccia subito", è tornato a dire fin dalla mattina il presidente del Consiglio.

Parole che sono al tempo stesso una promessa di tempi stretti (come piace a buona parte del suo partito), ma anche ammissione di una profonda divergenza di vedute con gli alleati centristi, i quali tornano a ripetere con Angelino Alfano che "il punto per noi insuperabile è quello delle adozioni. Il bambino ha il diritto ad avere un papà e una mamma: non si scherzi con i bambini".

Alfano parla da Londra, dove si trova per un viaggio istituzionale. A Roma il Pd pare non sentire, e tira diritto. L'ufficio di presidenza del gruppo democratico di Palazzo Madama dà un consenso unanime sull'incardinamento del Ddl entro giovedì, cioè nel giro di poche ore. A stretto giro anche la risposta di Renato Schifani, per Ap: "Siamo contrari alla calendarizzazione immediata". Schermaglie procedurali, all'apparenza. Ma anche il segno che il fronte coppie di fatto, unioni civili e nuove forme familiari non è per nulla un fronte tranquillo.