Cagliari, 15 Ott 2015 - Sulla riforma degli enti locali c’è un’unica certezza. Sul provvedimento di riordino delle autonomie regna solo la confusione”. È la presa di posizione del capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sulla riorganizzazione del sistema isolano. La compagine centrista ha sviscerato le criticità, con la proposta di modifiche al disegno di legge della giunta. “Abbiamo cercato di ascoltare le esigenze dei Comuni – aggiungono gli esponenti dell’Udc, Giorgio Oppi, Peppino Pinna e Gianni Tatti – che alimentano tantissimi dubbi su un progetto che andrebbe a schiacciare i piccoli centri”.
Per questo la riforma dovrebbe essere orientata a garantire maggiore autonomia ai Comuni: “Proprio così – evidenziano Rubiu, Oppi, Pinna e Tatti – riteniamo che non si possa sopprimere l’identità locale dei Comuni, che dovrebbero essere il perno di questa riforma e la prima cellula delle autonomi”. Un disegno con tre versioni diverse: “Un sintomo di assoluto caos nella maggioranza – prosegue Rubiu – Una revisione che prevede Città Metropolitana, area vasta e Unione dei Comuni”. Troppe le perplessità scaturite durante gli incontri nelle diverse realtà dell’Isola e la discussione in commissione. “Non si comprendono i vantaggi che si materializzano dalle Unioni dei Comuni, con la qualità dei servizi per i cittadini che subirebbe un duro colpo. Senza tralasciare la volontarietà nell’adesione agli enti sovra comunali, con un disegno che obbliga forzatamente ad un’aggregazione dei centri”.
Altra nota dolente: “La Città metropolitana e l’area vasta – concludono Rubiu, Oppi, Tatti e Pinna – che sembrano incardinate verso un’egemonia insensata che sfavorirebbe gli altri territori. Sarebbe opportuno prevedere invece due città metropolitane al sud e al nord della Sardegna, senza sottrarre risorse ai piccoli centri”. Red