Cagliari, 19 Ott 2105 - "Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell'aria e dell'acqua". Così Erri De Luca nelle dichiarazioni spontanee rilasciate in tribunale, a Torino, al processo che lo vede imputato per istigazione a delinquere.
La sentenza del giudice monocratico Immacolata Ladeluca nei confronti dello scrittore è prevista per le 13 ed infatti, puntualissima è arrivata: Enri De Luca è stato quindi assolto perché il fatto non sussiste.
Lo scrittore era accusato di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che "la Tav Torino-Lione va sabotata". Il Pm Antonio Rinaudo, che con il collega Andrea Padalino ha condotto le indagini, ha chiesto una condanna a otto mesi di reclusione con le attenuanti generiche perché "con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati".
"Sono un testimone della volontà di censura della parola, questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione", ha sostenuto nelle scorse settimane De Luca, difeso dall'avvocato Gianluca Vitale. "Questo non è un processo al sottoscritto, ma alla libertà di pensiero nel nostro Paese", ha aggiunto ancora De Luca, che nei giorni scorsi si è detto disposto anche al carcere pur di difendere le sue parole.
Oggi mentre entrava nell'aula di Tribunale, ha dichiarato: "I miei colleghi stranieri continuano a non capire il perché di questo processo, io sono tranquillo". Intanto, a poche ore dalla sentenza, il domenicale francese Journal du Dimanche ha rivelato che il presidente francese Francois Hollande avrebbe parlato con Matteo Renzi per intercedere in favore dello scrittore. Ma fonti di Palazzo Chigi smentiscono.