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Boschi come solito cambia idea ogni 24 ore e passa dalla sfida alla resa: su adozioni libertà di coscienza.

 

Roma, 19 Ott 2015 - Il ministro portavoce delle volontà del suo capo e inventore delle Riforme Maria Elena Boschi, cambia idea sulle sue parole (chi mutano ogni 24 ore) e spegne la polemica divampata ieri nella maggioranza sulle Unioni civili e in particolare sul capitolo legato alla "stepchild adoption", (adozione dei figliastri) l'istituto che consentirebbe l'adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio del partner. Una misura prevalentemente rivolta a coppie dello stesso sesso. Intervistata al programma di Rai Uno "L'Arena", il ministro Boschi ha assicurato che sulla adozione dei figliastri “probabilmente il Pd lascerà libertà di coscienza" e che quindi "non ci sarà nessuna rottura del governo e di maggioranza. Ci confronteremo - ha proseguito - ed è possibile trovare un accordo".

A stretto giro è arrivata la risposta del leader di Ncd Angelino Alfano, in un'intervista rilasciata al Tg2. "Per noi - ha affermato - va bene quel che ha detto la Boschi e ribadiamo le nostre posizioni". Il ministro dell'Interno ha poi dettagliato nel merito le posizioni dei centristi al governo.  "Noi abbiamo alcuni sì' e alcuni no - ha spiegato Alfano - Sì al rafforzamento dei diritti patrimoniali di ciascun singolo soggetto della coppia e no alla equiparazione al matrimonio e no alla adottabilità dei figli da parte delle coppie dello stesso sesso. Riteniamo che sia un grande errore perché ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma".

Intanto su questo fronte il governo incassa forti critiche da Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che intervenendo al programma di Lucia Annunziata su Rai Tre, ha parlato di una politica strabica e di un governo "che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società".

Sul disegno di Legge Cirinnà è intervenuto anche M5S con il capogruppo al Senato Giancluca Castaldi, in risposta al governo e al Pd che hanno invocato il loro sostegno alla legge sulle unioni civili. "Ho chiesto di iniziare a discutere la proposta Cirinnà martedì e chiuderla giovedì - ha rivelato il pentastellato - ma è il Pd che non vuole, quindi le loro sono chiacchiere".