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Elezioni in Polonia: vince la destra anti-UE. L’Europa verso la disgregazione per colpa delle politiche nazionaliste e populistiche.

Cagliari, 25 Ott 2015 - In Polonia si è votato per le elezioni politiche. Secondo gli exit poll avrebbe vinto nettamente l'opposizione conservatrice ed euroscettica del partito Diritto e Giustizia (PiS) con il 39,1%, sufficiente a consentirgli di governare da solo. La premier uscente di Piattaforma Civica, Ewa Kopacz, il cui partito è dato al 23,4%, ha già ammesso la sconfitta. In base al rilevamento Ipsos, il partito PiS di Jaroslaw Kaczysnski avrebbe ottenuto 242 seggi su 460 nella Camera bassa, contro i 133 andati a Piattaforma Civica.

A guidare il prossimo esecutivo sarà così la 52enne antropologa Beata Szydlo, la candidata conservatrice di PiS, che difende l'importanza dei valori cattolici e patriottici, propone una redistribuzione della ricchezza a beneficio delle classi lavoratrici e potrebbe avviare una fase di confronto critico con l'Ue.

Il leader del partito PiS, Jaroslaw  Kaczynski, 66 anni, rinomato per le sue uscite autoritarie, gemello del presidente Lech morto cinque anni fa nella sciagura aerea di Smolensk, premier fra il 2006 e il 2007, già candidato nelle presidenziali anticipate del 2010 (vinte poi da Bronislaw Komorowski) avrà un ruolo particolare: una sorta di 'generalissimo' della scena politica polacca. Le due principali cariche nel Paese saranno infatti nelle mani di persone indicate da lui, che non gli nascondono certo la propria gratitudine. Andrzej Duda, diventato capo di Stato nel maggio scorso, e Beata Szydlo, indicata appunto per la carica di premier.

"Non sono il presidente e non farò il premier, ho capito che Pis con me candidato è senza speranze", ha detto Kaczynski in un'intervista di due giorni fa al Polska Times. Nella stessa occasione ha però ricordato anche che in politica non esiste la parola "mai". Molti esperti suppongono, infatti, che Szydlo presto potrebbe lasciare il posto proprio a lui.

Fra le prime decisioni del nuovo governo c'è da aspettarsi una marcia indietro rispetto agli immigrati: Kaczynski non li vuole e ha paventato un "rischio epidemie". La sua posizione è condivisa da Duda.

Pis è anche contrario all'ingresso della Polonia nell'euro. Kaczynski guarda invece di buon occhio la prospettiva di più basi della Nato in Polonia: ma il rinnovamento dell'esercito polacco, è uno dei suoi mantra, deve sostenere l'industria nazionale e non quella estera.

Fra le promesse economiche del Pis vi è un bonus di 500 zloty al mese (125 euro) per ogni secondo bambino fino ai 18 anni. Pis ha promesso inoltre di ritirare la riforma delle pensioni introdotta dai centristi (65 anni per gli uomini e 60 per le donne invece dei 67 attuali). I pensionati riceveranno anche le medicine gratuite. Per coprire queste spese, il partito prevede fra l'altro di alzare le tasse per le banche e per le grosse società che operano in Polonia.