Roma, 3 Nove 2015 - "Nessuno è mosso dalla volontà di aumentare i ticket sanitari o le tasse locali", ma "non posso escludere che, con questi dati, qualche Regione possa caderci dentro per non rinunciare ad alcuni interventi". A dirlo era stato il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, che parlando a proposito della Legge di Stabilità spiegava: "Sulla sanità c’è, è vero, un miliardo in più, ma non bisogna dimenticare i costi delle scadenze contrattuali, della distribuzione dei farmaci salvavita, dell’ambito dei vaccini", al punto che secondo il presidente del Piemonte a rischio è "la sopravvivenza stessa del sistema Regioni".
Parole cui ha risposto il premier Matteo Renzi, prima mettendo in agenda un incontro con i presidenti di Regione, incontro che si terrà mercoledì prossimo. "Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio", il commento del premier. E poi con un intervento diretto nella questione. Dopo l'attacco delle Regioni sulla legge di stabilità, secondo quanto si apprende da fonti di governo, il premier avrebbe infatti spiegato: "Sulla sanità ci sono più soldi del passato. Meno di quelli che chiedono le Regioni, ma più di quelli che avevano a disposizione". "Non consentirò alle Regioni di aumentare le imposte ai cittadini, non si può scaricare sempre sugli italiani. Eliminino piuttosto gli sprechi".
Le parole di Chiamparino erano arrivate nel giorno in cui è stato pubblicato il dossier del Servizio Bilancio di Camera e Senato sul ddl stabilità. Un dossier pieno di dubbi e che alza l’allarme sugli enti locali.