Carbonia, 5 Nov 2016 - Alle ore 15.00 di ieri, a Sant’Antioco (Ca), a “Porto di Triga”, un pastore del luogo segnalato la presenza di un natante con a bordo una decina di persone in procinto di sbarcare sulla scogliera. Quindi la centrale operativa della compagnia cc di Carbonia, ha inviato immediatamente sul posto due pattuglie delle Stazione cc di Calasetta (Ca) e Tratalias (Ca), che alle ore 15:40 circa hanno rintracciato 10 extracomunitari, due di nazionalità tunisina, due del Benin, uno nigeriano, due Malesi e due del Ghana, tutti maggiorenni, di sesso maschile, in buono stato di salute.
L’imbarcazione, un natante in legno di circa sei metri, con motore fuoribordo, è stato rintracciato dal personale della motovedetta dell’Arma 707 di stanza a Sant’Antioco, ma incastrato sulla scogliera in posizione tale da non poter essere recuperato nemmeno dal personale della Guardia Costiera fatto intervenire successivamente ed anche stamattina, ma ancora senza alcun risultato.
Vista la stranezza della cosa in quanto non era mai arrivato un barchino con cittadini extracomunitari di varie nazionalità (di solito sono tutti algerini ed organizzati tra loro) sono scattate le indagini, condotte dai carabinieri di Calasetta congiuntamente con quelli di Santadi e Tratalias, rese naturalmente difficoltose dai vari idiomi parlati dai migranti e la prima cosa che poi è emersa e che tutti, anche se a gesti, indicavano lo scafista, l’ultimo rintracciato in quanto si era ben nascosto nella vegetazione in prossimità del luogo dello sbarco.
La sfortuna del ragazzo è stata inoltre che i migranti del Mali hanno come lingua madre il Francece e pertanto un militare della compagnia cc di Carbonia, abilitato presso il centro lingue estere dell’arma dei carabinieri, è riuscito ad interrogarli in francese e al termine delle loro dichiarazioni è stato arrestato per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, Saber Lichie, di 24 anni, della Nigeria, in passato domiciliato a Carbonia e pregiudicato in Italia. L’identificazione del giovane scafista è stata possibile grazie alla testimonianza degli altri extracomunitari sbarcati sulla costa meridionale sarda.
Quindi nel cuore della notte, al termine dell’attività di Polizia Giudiziaria, il nigeriano non ha inteso avvisare il suo consolato dell’avvenuto arresto, è stato accompagnato e rinchiuso presso la casa circondariale Ettore Scalas Di Uta, a disposizione dell’A.G. informata dai carabinieri della Stazione di Calasetta.