Roma, 28 Nov 2015 - "Abbiamo bisogno di ricordarci chi siamo sempre stati. Lo dico dopo gli attentati di Parigi e pensando a Pietro Leopoldo, il primo ad abolire la pena di morte e la tortura nell'interrogatorio". E' cominciato così l'intervento del premier Matteo Renzi all'inaugurazione della Festa della Toscana a Firenze che ricorda, appunto, l'abolizione della pena di morte.
Un intervento dominato dai temi terrorismo e sicurezza: "I terroristi vogliono distruggere il nostro modo di vivere e noi dobbiamo rispondere con più cultura. Se accettiamo di vivere come loro, presi dalla paura, perderemmo la libertà", ha detto Renzi aggiungendo che "siamo di fronte ad un nemico pericoloso, nessuno può sottovalutarlo", ecco perché stiamo insistendo con la cyber-security e diamo un contributo alle forze di sicurezza". "Per ogni videocamera nella strada ci dev'essere un videomaker - ha aggiunto il premier ribadendo l'importanza della cultura e dell'arte - per "ogni centesimo in sicurezza ci dev'essere un centesimo investito in cultura".
"Non viviamo tempi facili, ma i vostri genitori hanno vissuto il terrorismo: è stato un momento terribile, il terrorismo interno. L'Italia queste vicende le ha già affrontate", ha detto ancora Renzi rivolgendosi agli studenti in platea al teatro della Pergola. "Siamo un grande paese questa pagina la affronteremo tutti insieme. La affronteremo se saremo all'altezza della cultura che questo Paese esprime. La festa della Toscana sarà modo per dire viva l'Italia, viva la libertà". Rivolgendosi ai ragazzi in platea, il premier ha ricordato "i vostri genitori hanno vissuto il terrorismo quando erano all'università. In quei giorni vedevano scene drammatiche", "si uccidevano, giornalisti, politici e magistrati".
"Dico ai sindaci: diamo in questi giorni un messaggio forte, un messaggio di speranza. Questo non vuol dire non avere precauzioni, perchè nessuno al mondo è sicuro", ha concluso Renzi