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Crac banche, l’Ue: “vendevano prodotti inadatti”. Renzi: “favorevoli ad una commissione d’inchiesta”

Roma, 11 Dic 2015 - "Il governo è intervenuto quando quelle quattro banche rischiavano di non aprire più salvando i conti correnti dei cittadini e migliaia di posti di lavoro". Lo ha rivendicato il premier Matteo Renzi rispondendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi a proposito delle polemiche sul dl salva-banche. "Il sistema bancario italiano è solido, è più solido oggettivamente di quello tedesco: ma alcune realtà avevano bisogno di interventi immediati". Intanto la Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, dopo l'esposto presentato dal Codacons sulla vicenda del pensionato suicidatosi dopo aver perso tutti i risparmi investiti in Banca Etruria. L'ipotesi di reato è istigazione al suicidio.

Il premier ha quindi sostenuto che "il mondo delle banche è complicato: in Italia ci sono tante banche, la stragrande maggioranza sono solide e ben governate, ma ci sono più banche che nel resto d'Europa. Dobbiamo favorire un processo per cui le banche piccoline si mettono insieme. Vuol dire qualche poltrona in meno, qualche potere in meno, e un sistema un pochino più solido. Andava fatto 10 anni fa, lo stiamo facendo ora perché non è stato fatto. Vanno in questa direzione il decreto, il provvedimento sul credito cooperativo". Ma, ha continuato il premier, il punto è che "le regole delle banche adesso le decide l'Europa. Fino a 10 anni non era così, e la Germania ha salvato le proprie banche con 247 miliardi di euro. L'Italia non ha messo denaro pubblico, e oggi le regole sono cambiate a livello europeo ed anche se volessimo non potremmo più fare come fatto in passato da altri Paesi".

"Per le attuali regole europee - ha continuato - è impossibile salvare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati" delle banche che dovessero fallire. Ma "stiamo cercando di individuare una soluzione, che tenga aperta la possibilità, soprattutto per gli obbligazionisti, nei limiti delle regole Ue che non scriviamo noi, di avere una forma di ristoro. Vedremo se sarà possibile, ci stiamo lavorando".

Il governo non fa favoritismi" Il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi ha parlato del coinvolgimento della sua famiglia nella Banca Etruria: "Mio padre è stato vicepresidente per 8 mesi fino a quando il governo ha commissariato la banca: il governo non fa favoritismi o leggi personali" e ci tiene a sottolineare: "Mio padre è una persona perbene, sento disagio perché è finito sulle cronache non per quello che fa ma perché è mio padre".

Come rappresentante del Governo ha poi tentato di rassicurare i correntisti delle quattro banche che hanno bruciato i risparmi dei loro clienti. "Stiamo studiando un intervento ulteriore, ha detto la Boschi, che dovrebbe essere presentato nelle prossime ore, per cercare di andare incontro a chi non è stato tutelato, gli obbligazionisti, anche perché sono soggetti che anche in altre esperienze straniere non hanno avuto tutele. Stiamo cercando il modo per ridurre il peso, perché capiamo benissimo il peso".

Commentando poi gli ultimi interventi sulle popolari, Renzi ha aperto ad una possibile commissione d'inchiesta sul sistema banche. "Siamo al lavoro perché le autorità chiariscano le responsabilità del passato - ha detto il premier -. Vedo di buon occhio il fatto che il Parlamento possa aprire commissioni di inchiesta su ciò che è avvenuto negli ultimi 15 anni".  E riferendosi alla vicenda del pensionato suicida dopo aver perso 100mila euro di risparmi, ha aggiunto: "Non sono abituato a strumentalizzare la vita e la morte di alcune persone. Il governo esprime il proprio dolore e fa le condoglianze alla famiglia del pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi soldi "ma è al lavoro per trovare soluzioni".

Intanto, la Commissione europea ha chiesto all'Italia di dare piena attuazione alla direttiva sul sistema di garanzia dei depositi attraverso l'invio di un parere motivato, secondo passo della procedura di infrazione. Se l'Italia non si conformerà alla richiesta entro due mesi, la Commissione potrà decidere di deferirla alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Oltre all'Italia, la lettera è stata inviata anche a Belgio, Cipro, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia.

Secondo gli obiettivi della nuova direttiva, i depositanti "beneficeranno di rimborsi più rapidi e di una rete di sicurezza più solida", una maggiore uniformità delle prescrizioni in materia di finanziamenti "garantirà che i sistemi di garanzia dei depositi siano prefinanziati e adempiano con maggior efficienza i loro obblighi nei confronti dei depositanti".

Per gli Stati membri aderenti all'unione bancaria, l'attuazione della direttiva Dgs è un prerequisito per poter utilizzare in futuro il sistema europeo di assicurazione dei depositi proposto dalla Commissione Il termine per il recepimento di queste norme negli ordinamenti nazionali era il 3 luglio 2015.

Nella risoluzione delle quattro banche italiane "ci sono state conseguenze per molte persone molto dure e difficili. Ma le banche in questione stavano vendendo prodotti inadatti ai clienti, che probabilmente non sapevano cosa stessero comprando", ha detto il commissario Ue alla Stabilità finanziaria, Jonathan Hill, sulla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. "Questo - ha aggiunto - apre una questione più ampia di tutela dei consumatori".

"Nei margini consentiti dalle regole Ue" è "necessario, come anche preannunciato dal governo, introdurre misure sociali per alleviare l'impatto del provvedimento su chi, avendo acquistato azioni ed obbligazioni a più alto rendimento prima della entrata in vigore del bail in, ha perso i propri risparmi". Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, su Faceboo

 

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