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Il crack delle 4 banche, Renzi per uscire dall’angolo Boschi usa come solito Cantone che gestirà gli arbitrati

Roma, 18 Dic 2015 - "Se possibile - dichiara Renzi - vorrei che gli arbitrati fossero gestiti dall'Anac di Raffaele Cantone, una autorità terza e autorevole, per la massima trasparenza. Nelle prossime ore faremo il possibile perché chi è stato truffato, ma chi è stato truffato davvero, possa riavere i soldi e faremo degli arbitrati. Da parte mia c'è l'intenzione di fare la massima trasparenza e chiarezza, ci sarà il massimo rigore".

Con questa dichiarazione al Tg5 il premier lancia un segnale chiaro. Il governo pensa ad un tribunale arbitrale che sia all'altezza della sfida, in grado di garantire il massimo livello di autorevolezza, in una fase in cui il crack delle banche e di Banca Etruria in particolare apre un caso politico di prima grandezza, data la carica, rivestita dal padre del ministro Boschi, di vice presidente della banca.

Il crack ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica non solo episodi di cattiva gestione, ma anche vere e proprie truffe, su cui indaga la magistratura, episodi imbarazzanti nei comportamenti dei manager che hanno garantito fidi a consiglieri di amministrazione, milioni di euro mai restituiti in vari casi, e poi generosi bonus pagati a quegli stessi manager che hanno gestito il tracollo della banca.

Anche le istituzioni di vigilanza sono discusse, e non solo sui giornali, le associazioni dei consumatori hanno presentato una denuncia alla procura della repubblica di Arezzo per omessa vigilanza a carico di Consob e Banca d'Italia. Insomma il tribunale arbitrale, che, secondo una prima ricognizione del presidente delle 4 banche salvate, Nicastro, dovrebbe esaminare un migliaio di posizioni, assume a questo punto una rilevanza generale e diventa un passaggio chiave nella strategia del premier per riconquistare al sistema la fiducia dei risparmiatori.

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