Roma, 20 Dic 2015 - La Camera ha dato il via libera nella notte di ieri, alla Legge di stabilità -297 voti favorevoli, 7 voti contrari e 3 astenuti - dopo una seduta estenuante di votazioni a raffica. Il provvedimento è arrivato a 35,4 miliardi, con gli interventi per sicurezza e cultura dopo gli attentati di Parigi. Restano l'addio alla Tasi prima-casa che vale 3,7 miliardi, gli sgravi per le assunzioni, il super ammortamento sugli investimenti delle imprese. Scompare dalla manovra il ventilato calo dell'Ires, l'imposta sui redditi delle società, già nel 2016. Fra le ultime modifiche introdotte, la "carta famiglia" per chi ha almeno 3 figli minori, per ottenere sconti su servizi privati e pubblici. La manovra va ora al Senato per la terza lettura.
Il testo, che con la quarantina di emendamenti approvati è arrivato a oltre mille commi, tornerà al Senato in terza lettura e dovrebbe essere approvato in via definitiva prima di Natale. Tra le modifiche ci sono il fondo di solidarietà per i piccoli obbligazionisti che hanno visto andare in fumo i loro risparmi a causa del salvataggio della Banca delle Marche, della Banca Popolare dell'Etruria, di Carife e di CariChieti, una serie di misure per favorire gli investimenti al Sud e, appunto, il pacchetto sicurezza-cultura da 2,6 miliardi, per il quale il governo ha deciso di usare subito il margine di ulteriore flessibilità sul deficit portando l'asticella dal 2,2 al 2,4%. Poi ancora le assunzioni di medici e infermieri, la possibilità di pagare con carte di credito e bancomat anche un caffè o il parchimetro delle strisce blu, il tetto all'uso del contante a 1.000 euro per il pagamento delle pensioni (in manovra sale a 3.000 euro) e le novità per il Codice della strada, con l'autovelox che accerterà le violazioni Rc auto e le revisioni.
Le ultime modifiche introdotte in Aula - 26 solo del governo - sono arrivate al termine di una vera e propria maratona notturna e sono spesso di dettaglio. Due quelle principali. La prima modifica la norma che consente la sospensione dei contenziosi amministrativi che riguarda le concessioni di alcuni arenili. Ora questo non vale per i Comuni e municipi commissariati o sciolti per mafia. L'obiettivo è escludere la spiaggia di Roma, Ostia, immortalata nel crudissimo film Suburra.
L'altra norma riguarda le famiglie numerose, con più di tre figli minorenni, ma dipenderà solo dall'attuazione se davvero diventerà un aiuto concreto. Potranno chiedere la ''carta della famiglia'' che, in base all'Isee, consentirà di ottenere sconti a servizi privati e pubblici che aderiranno all'iniziativa. Inizialmente era prevista con tre figli under26, ma poi nella riformulazione la platea è stata ristretta. L’obiettivo della card famiglia è di accedere a sconti sull'acquisto di beni e servizi, oppure di ottenere riduzioni tariffarie con soggetti pubblici o privati che aderiscono all'iniziativa. In pratica per ottenere ''abbonamenti famiglia'' ai trasporti ma anche per creare uno o più gruppi di acquisto, come i Gas.
La Camera, che in alcuni momenti ha votato all'unanimità - come per l'esclusione della spiaggia di Suburra e per un emendamento che impone al governo una relazione sull'impatto economico e occupazionale della dismissione prima della privatizzazione delle Fs - si è però scaldata su un emendamento presentato dal leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che puntava ad escludere dai calcoli dell'Isee le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento. Valeva 3 milioni, ma ha impegnato i lavori per un'ora. Sono volate parole grosse quando il deputato Pd Marco Causi ha spiegato che con il nuovo Isee aumentano i benefici per le famiglie con disabili e i deputati del M5s gli hanno ricordato che era stato ritirato, dopo una dura battaglia, l'emendamento che dava un milione alla fondazione RomaEuropa gestita dalla moglie. Alla replica di Gennaro Migliore (Pd) sono spuntati cartelli e la Boldrini, che presiedeva, ha minacciato di sospendere la seduta. L'emendamento è però stato bocciato a grande maggioranza.
I piatti forti della manovra restano comunque l'abolizione della Tasi per tutte le prime case e la cancellazione delle clausole di salvaguardia che avrebbero fatto scattare da gennaio aumenti di Iva e accise per 16,8 miliardi. In arrivo anche una rivoluzione sul fronte del canone Rai. Gli italiani dal 2016 lo pagheranno direttamente nella bolletta elettrica.