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Mattarella su banche: “occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità”

Roma, 22 Dic 2015 - "Di fronte a gravi e recenti episodi relativi ad alcune banche locali che hanno suscitato comprensibile preoccupazione", "occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono d'importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l'etica". Così si è espresso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale in occasione dello scambio di auguri con i rappresentanti istituzionali. "Avere cura della Repubblica - ha aggiunto - vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia".

Oltre al tema caldo delle banche, il presidente della Repubblica ha parlato anche della ripresa economica, delle riforme indispensabili al Paese, dei conflitti tra le istituzioni, delle politiche europee e dei migranti.

Mattarella ha riconosciuto come "il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi più solido degli altri. Lo attesta il fatto che non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell'Unione europea, dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici". Pertanto "sul fronte europeo, dopo avere responsabilmente approvato mediazioni e compromessi per giungere a soluzioni condivise, abbiamo il dovere di chiedere - come ha fatto il Governo - che siano integralmente onorati gli impegni previsti in materia di Unione bancaria. Rassegnarsi a una Unione bancaria lacunosa e vulnerabile - come hanno evidenziato anche la Commissione Ue e Bce - esporrebbe l'intera Europa a rischi di carattere sistemico".

Per il Presidente della Repubblica il 2015 "si chiude con un segno positivo per Pil e occupazione: certo è ancora insufficiente per compiacerci per la ripresa, sapendo che un gran numero di nostri concittadini cerca ancora lavoro"" ma "questa inversione di tendenza va colta come una opportunità".

A fronte di un'inversione del trend negativo della nostra economia "non posso che augurarmi" che le riforme - ha aggiunto - "giungano a compimento in questa legislatura" poiché "il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia" perché "si avverte fortemente l'esigenza di un riordino e di un recupero di razionalità nel processo legislativo. Le riforme non riguardano solo l'organizzazione costituzionale, ma dovranno anche imprimere una svolta rispetto all'uso improprio di strumenti e procedure".

Per Mattarella "dobbiamo aver cura della Repubblica, per costruirne il futuro: è il messaggio che vorrei esprimere in questo incontro di fine anno, che introduce al 70/o anniversario della scelta popolare per la Repubblica". È questo il filo che lega le considerazioni contenute nell'intervento del Presidente della Repubblica, pronunciato davanti ai rappresentanti istituzionali ai quali sottolinea come la collaborazione istituzionale viene "abitualmente praticata", ma "talvolta si registra invece competizione, sovrapposizione di ruoli, se non addirittura conflitto, e questo genera sfiducia".

La lotta alla corruzione, per il Presidente della Repubblica, è l'altro pilastro indispensabile per lo sviluppo e la crescita del Paese.  "La battaglia per l'affermazione piena della legalità e contro la corruzione va condotta senza esitazioni. Illegalità, malaffare e zone grigie sono un peso per la libertà, per l'economia e per il futuro dei nostri figli. Possiamo vincere sulle mafie, e le sconfiggeremo, come dimostrano anche i successi delle Forze dell'ordine e della Magistratura".

Nel discorso di Mattarella c'è stato anche un momento dedicato al fenomeno delle migrazioni che hanno caratterizzato l'anno che si appresta a chiudersi. "Assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti prevedendo addirittura di spogliarli dei beni" come "si propone di fare un Paese della Ue: una misura che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell'Europa". Per il Presidente è fondamentale attuare una politica di accoglienza integrata con gli altri paesi europei. "L'Europa è la dimensione minima attraverso la quale gli Stati membri dell'Unione possono attuare una politica efficace. È un'illusione pensare di proteggersi con muri e fili spinati. E' un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, di riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di esseri umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell'immigrazione".

L'altro fenomeno che sta condizionando il nostro modo di vivere è rappresentato dal terrorismo di matrice islamica."La violenza terroristica ha fatto ingresso nei nostri luoghi e nella nostra vita: dobbiamo sconfiggerla, con le armi della civiltà che abbiamo costruito. Vincere l'estremismo vuol dire innanzitutto non farci snaturare. La necessaria azione di contrasto, volta a garantire la sicurezza, sarà più forte se accompagnata dalla testimonianza di valori, di principi, di diritti umani universali".

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