Cagliari, 14 Gen 2016 - Ieri mattina, è tenuto in Prefettura, presieduto dal Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, il Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati.
Hanno partecipato all’incontro, il Vice Presidente della Regione Sardegna con il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione e il delegato del Presidente della Regione per le questioni dell’immigrazione, il Presidente del Tribunali dei Minorenni di Cagliari, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori Anna Cau e un rappresentante del Presidente del Tribunale dei Minori di Sassari.
Erano, inoltre, presenti alla riunione i prefetti di Sassari e Nuoro, il Vice Prefetto Vicario in sede vacante di Oristano, il Questore di Cagliari, il presidente di ANCI Sardegna, i sindaci di Cagliari, Sassari e Nuoro, il Comandante Militare della Sardegna, il Direttore regionale dei Vigili del Fuoco, il Commissario dell’Autorità portuale di Cagliari, il Presidente della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Cagliari, il Presidente della Caritas Diocesana, nonché i rappresentanti della Provincia di Cagliari, dell’Agenzia del Demanio, della Croce Rossa Italiana, dello SPRAR e del Dipartimento di Prevenzione della A.S.L. di Cagliari.
Il Prefetto di Cagliari nel suo intervento introduttivo, dopo aver riassunto le intese intercorse nella precedente riunione del Tavolo regionale del 7 agosto scorso, ha svolto una breve disamina dei dati relativi agli sbarchi avvenuti nel 2015, sulle strutture attive nel territorio regionale e sulle prospettive ed esigenze di ricettività per il 2016, alla luce delle quote assegnate, ricordando, altresì, le ultime innovazioni legislative introdotte dal D.lgs. 142/2015 e dalla mappa presentata dall’Italia in sede comunitaria ai fini della governo dell’eccezionale fenomeno migratorio.
Per quanto attiene al sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è stata evidenziata l’esigenza di adeguare il sistema di accoglienza alle previsioni introdotte dall’art. 19 del D.Lgs. 142/2015. Al riguardo la legge pone precise competenze per la presa in carico del minore in capo ai comuni, in un quadro programmatico e di individuazione di risorse da parte della Regione.
L’attuale rete di accoglienza regionale dedicata non risulta attualmente commisurata ai nuovi numeri ed alla particolare tipologia di utenza
Al riguardo il Vice Presidente della Regione Sardegna ha dato notizia che nella giornata di ieri c’è stato il via libera alla costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale, coordinato dalla Presidenza, con il compito di redigere, in tempi stretti, il Piano regionale per l'accoglienza dei flussi non programmati, che sarà poi presentato in Consiglio regionale, all’interno del quale troveranno spazio anche le linee programmatiche riguardanti l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
È stata, successivamente, esaminata la situazione dei flussi migratori verso la Sardegna nell’ambito del Piano nazionale di distribuzione e formulate le proiezioni sugli arrivi nel 2016, secondo le direttive pervenute dal Dipartimento delle Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.
Si è, al riguardo, preso atto che oltre all’attuale ricettività, pari a 2897 posti, nell’Isola sarà necessario reperirne ulteriori 1938, onde essere in grado di far fronte alle probabili esigenze che emergeranno nell’anno.
Sul punto è stato richiesto di dare la più ampia pubblicità ai bandi di gara dalle Prefetture, al fine di favorire la massima partecipazione, tenuto conto anche della occasione offerta al territorio in termini di sviluppo e crescita economica ed occupazionale.
Il Tavolo ha, altresì, approvato i criteri di distribuzione dei migranti, nonché le linee tendenziali di localizzazione dei centri di accoglienza.
Per quanto attiene alla ipotesi di costituzione di un HUB regionale, è stato ricordato come la via del Ministero dell’Interno preveda la presenza, entro la fine del 2016, di una tale struttura in ogni regione, quale punto di snodo per facilitare la gestione di un gran numero di arrivi, esigenza resasi ancora più impellente in Sardegna a seguito della chiusura lo scorso 31 dicembre del CARA/CPSA di Elmas.
Sul punto si è preso atto che l’unica ipotesi sinora emersa al Tavolo di coordinamento regionale è quella che prevede un adeguamento dell’ex scuola di Polizia Penitenziaria di Monastir.
Il Prefetto, al riguardo, ha ricordato come, nel corso di un incontro avuto nei giorni scorsi, l’Amministrazione di Monastir si sia dichiarata disponibile a partecipare ad un percorso condiviso con le istituzioni e gli enti competenti in materia al fine di individuare i possibili necessari interventi di adeguamento.
Pertanto, verranno avviati incontri ristretti tra la Prefettura, la Regione Sardegna, l’ANCI e gli enti locali interessati al fine di verificare, in concreto, le modalità di attuazione di tale soluzione.
Per quanto riguarda la localizzazione di un nuovo punto operativo per gli sbarchi si è concordato sull’esigenza di dotarsi di una organizzazione flessibile attraverso l’individuazione di alcuni diversi punti di attracco nelle aree portuali di Cagliari, al fine di poter disporre, di volta in volta, in relazione alla tipologia di imbarcazioni, al numero di migranti trasferiti e alle situazioni contingenti, di diverse soluzioni che consentano temporaneamente la migliore capacità, qualità ed efficienza del sistema di prima accoglienza.
Infine, si è preso atto del proficuo lavoro svolto dalla Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, la quale nel 2015 ha adottato 2300 decisioni, rigettando la domanda di protezione in 1818 casi (79,04%), e riconosciuto il pieno status di rifugiato solo in 53 casi (2,30%). Com