Cagliari, 11 Feb 2016 - Anche con riferimento alle recenti polemiche sull’argomento, cui è stato dato ampio risalto dalla stampa locale, Confindustria Sardegna ritiene opportuno condividere alcune considerazioni sulle iniziative varate dalla Giunta Regionale per l’eradicazione della peste suina africana nell’isola.
È noto che la PSA costituisce un grandissimo ostacolo allo sviluppo non solo dell’allevamento ma dell’intera filiera suinicola della Sardegna, con particolare riferimento alle attività di trasformazione a valle dell’allevamento.
Ne sono testimonianza le vicissitudini connesse alla presenza del “porcetto” alla recente “Expo’ Milano-Italia 2015” ma anche e soprattutto le ben più gravi difficoltà attraversate da alcuni salumifici della regione.
Realtà produttive importanti, operanti in diversi territori della regione, specialmente nelle zone interne, costrette ad interrompere o ridimensionare la propria attività, con gravi ripercussioni anche sui livelli occupazionali, proprio a causa delle difficoltà che la loro attività produttiva e commerciale incontrava a causa dall’immagine negativa derivante, a livello nazionale ed internazionale, dalla presenza del virus nell’isola.
Confindustria Sardegna valuta pertanto positivamente le iniziative assunte dalla Unità di Progetto istituita dalla Giunta Regionale per combattere e debellare definitivamente la peste, con particolare riferimento all’allevamento illegale e brado dei suini, principale causa della diffusione del morbo, ritenendole assolutamente necessarie per la tutela del settore zootecnico, delle attività produttive e dei consumatori finali.
Confindustria Sardegna, nella consapevolezza delle difficoltà insite in un’azione che va a modificare consuetudini e tradizioni popolari ormai, ritiene altresì che, per arrivare quanto prima ad un risultato che consenta alla filiera suinicola regionale di reggere la concorrenza nazionale ed internazionale, sempre più agguerrita e numerosa, sia necessario il massimo coinvolgimento delle popolazioni interessate.
Auspica pertanto che vengano adottate quanto prima tutte le misure ritenute più idonee per coinvolgere la popolazione ed ottenere la imprescindibile collaborazione di allevatori e cittadini.