Roma, 18 Feb 2016 - Dopo ampia e proficua interlocuzione con i Ministeri degli Esteri e dell’Agricoltura, abbiamo presentato un ordine del giorno, approvato dal Governo, firmato oltre che dalla sottoscritta e dai deputati sardi del Pd, da colleghi di altre regioni (primo firmatario il ligure Mario Tullo) che impegna il Governo a mettere in campo tutte le iniziative comunitarie ed internazionali, per tutelare le imprese italiane che esercitano l’attività della pesca. Fra le iniziative, rispetto alle quali il Governo si è impegnato, anche quella di approfondire, specificare e se necessario correggere le parti dell’Accordo bilaterale Italia-Francia del 21 marzo 2015 non sufficientemente chiare.
Ricordo, a riguardo, che il suddetto Accordo bilaterale non è stato ancora ratificato dal Parlamento italiano. E che qualsiasi accordo internazionale non produce effetti nel nostro ordinamento, se prima non interviene l’approvazione dello stesso da parte del Parlamento.
Tant’è vero che le autorità francesi, dopo aver disposto il sequestro del peschereccio Mina, hanno prontamente presentato le loro scuse al Governo italiano, per aver commesso un errore evidente, in quanto, in realtà, le attività di pesca sono state condotte in acque territoriali italiane.
Rinnovo l’invito a chi rappresenta la Sardegna dentro le istituzioni, già fatto da altri miei a evitare il terrorismo mediatico, e a cimentarsi, ogni qualvolta sia necessario, nella soluzione dei problemi.
I nostri pescatori possono stare tranquilli. Il nostro mare non è stato e non verrà ceduto ai Francesi. Possono continuare a svolgere le loro attività senza paura di alcuna restrizione.