Press "Enter" to skip to content

Rating Sardegna – Una legislatura lontana dalle imprese. Per la prima volta l’operato di Giunta e Consiglio è stato valutato attraverso l’analisi dei documenti ufficiali prodotti.

Cagliari, 19 Feb 2016 - L’artigianato e la piccola-media impresa non sono nei pensieri della Giunta e del Consiglio Regionale. Infatti, solo il 2,5% degli atti prodotti nella Legislatura in corso, va specificatamente in favore delle imprese, soprattutto artigiane e piccole e medie, e ne rispetta le esigenze.

E’ questo il dato generale, incontrovertibile e verificabile, che emerge dallo studio effettuato da Confartigianato Imprese Sardegna e dalla società di rilevazione OpenPolis, specializzata in questo genere di attività, su tutti gli atti prodotti dell’Esecutivo e della Massima Assemblea sarda, da marzo 2014 a fine di luglio 2015.

L’analisi ha “radiografato” ben 1.122 atti (769 Giunta e 353 Consiglio) prodotti nell’attuale Legislatura: delibere, proposte di legge, relazioni, interrogazioni, risoluzioni, mozioni, ordini del giorno e interpellanze. Tutto è stato letto, analizzato, vagliato e valutato secondo 7 priorità che gli imprenditori avevano individuato già prima delle elezioni, quali burocrazia, fisco e costo del lavoro, credito e pagamenti, sviluppo territoriale e programmazione, istruzione e formazione, infrastrutture e trasporti e riforma dell’artigianato.

Emerge una realtà del rapporto tra le imprese e la Giunta e il Consiglio, raramente coincidente con le necessità di cui avrebbe bisogno il sistema produttivo isolano.

Emblematico è il risultato dall’analisi delle tematiche più ricorrenti negli atti di Giunta e Consiglio; il tag “imprese” è, infatti, solo 11esimo e ricorre in 50 atti, solo un gradino prima del tag “nomine”, con 48 atti mentre quelli più frequenti sono “ambiente” con 203 atti e “sanità” con 119.

Il tutto nasce nel novembre del 2013, vigilia delle Regionali: gli artigiani chiedono ai futuri Amministratori Regionali di essere ascoltati. Per questo si riuniscono, discutono, elaborano le richieste e stilano una lista di 7 priorità fondamentali. Ogni punto ha obiettivi da raggiungere e ipotesi di azioni da sviluppare. All’inizio del 2014, piena campagna elettorale, elaborano un documento e lo fanno sottoscrivere ai futuri consiglieri regionali. Accettano la sfida solo in 5: Piero Comandini, Giuseppe Fasolino, Eugenio Lai, Francesco Pigliaru Paolo Truzzu.

Diciassette mesi dopo, dopo circa un anno e mezzo di attività di Consiglieri, Assessori e Presidente, da parte di Confartigianato, questa analisi dei documenti ufficiali racconta di un artigianato relegato tra gli argomenti di “contorno”.

“Ciò che abbiamo scritto nel dossier non sono valutazioni personali, che potrebbero essere interpretate, ma sono i dati, ufficiali e tangibili, dell’operato di Assessori e Consiglieri”, ha affermato Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, sottolineando come “ciò che sospettavamo, e che abbiamo sempre denunciato, è accaduto; ovvero la scarsa attenzione che Giunta e Assemblea hanno nei confronti del 23% della forza produttiva sarda. Quindi, per il periodo che abbiamo osservato, l’artigianato, gli artigiani e le piccole imprese non sono state considerate tra le priorità di questa legislatura”.

“Ci sentono ma non ci ascoltano – continua la Presidente Folchetti – l’attenzione sui nostri temi è scarsa, i pochi atti favorevoli a imprese e artigianato sono sovrastati da atti “neutri e ininfluenti”, che non incidono sulla svolta che chiedevamo”.

Ma non tutta l’azione di Giunta e Consiglio è stata negativa.

Dei 1.122 atti analizzati (769 della Giunta e 353 del Consiglio), 656 sono quelli che sono stati rilevati come “attinenti/coerenti con le priorità degli artigiani”. Di questi ben 460 sono stati giudicati “neutri” ovvero che non incidono rispetto alle necessità delle imprese. Al contrario, quelli “buoni”, che incidono sulle priorità, sono risultati 171 (il 15% di tutta la produzione della Legislatura). Quelli “contrari” alle necessità delle imprese artigiane sono solo 16.

Su 1.122 atti quelli direttamente riconducibili alla “riforma dell’artigianato”, ovvero quelli “buoni” per gli artigiani, sono solamente 16 (il 2,5%).

Dal dossier emerge che, tra tutti gli atti (qualunque atto) sottoscritti come primo firmatario, l’Assessore più produttivo è Donatella Spano (Ambiente) con 141 atti, quello meno prolifico è Massimo Deiana (Trasporti) con 22 atti. Tra i Consiglieri, il più attivo è Pietro Cocco (PD) con 39 atti che lo vedono come primo firmatario mentre il meno attivo di quelli che hanno firmato proposte, è Antonio Solinas (PD) con 6 atti.

Dal dossier emerge anche che l’Assessore che ha prodotto più atti giudicabili positivamente rispetto alle priorità è Raffaele Paci (Programmazione) con 17 atti “favorevoli”; al secondo posto l’Assessore Francesco Morandi (Artigianato) con 13 atti “pro”. Al contrario, tra gli esponenti della Giunta che ha assommato atti “contro” le aspettative degli artigiani, ritroviamo sempre Paci con 5 atti “contro”, seguito da Cristiano Erriu (Urbanistica) con 3 atti “contro”.

In Consiglio, Pietro Cocco, capogruppo PD, è il Consigliere che ha messo la firma su più atti che riguardano le “7 priorità degli artigiani”: 14 atti di cui 6 pro e 0 contro. Seguono Paolo Truzzu (FI) ed Edoardo Tocco (FI). In coda, Alessandra Zedda (FI); un solo atto (tra l’altro neutro) che la vede prima firmataria.

In Giunta, tra le priorità su cui gli artigiani hanno chiesto di intervenire, il primato va alla priorità “infrastrutture, trasporti ed energia” con ben 212 atti (50, 1 contro e gli altri neutri). Solo 16 (7 pro e 1 contro) riguardano la “riforma dell’artigianato”.

“Continueremo a lavorare affinché ci possa essere collaborazione per andare nella direzione chiesta da artigiani e piccoli imprenditori – conclude la Presidente Folchetti - nell’ultimo periodo, non analizzato nel Report, ci sembra che qualcosa stia cambiando. Chiediamo un reale coinvolgimento e ascolto delle nostre istanze, che sono quelle di migliaia di imprese, vero motore dell’economia sarda e vero investimento per il futuro dell’isola”.