Cagliari, 26 Feb 2016 - La vertenza ancora irrisolta degli ex lavoratori Ila, inglobata nel polo industriale di Portoscuso. Il prossimo blocco della cassa integrazione per molti operai, da tempo finiti nel tunnel interminabile degli ammortizzatori sociali. I gravi malumori sociali che affliggono un territorio diventato un deserto industriale, con l’area di Portovesme e dintorni che si è trasformata in un cimitero di fabbriche. Per tutto questo il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu mette l’accento sulla drammatica condizione sociale del Sulcis Iglesiente attraverso una mozione. “La provincia del Sulcis subisce ancora oggi i contraccolpi di una crisi che appare senza via d’uscita, i cui problemi fondanti, come il nodo del costo dell’energia, sono ancora oggi al centro delle trattative, malgrado sia stata confermata la deroga della super interrompibilità per il 2016, ma ancora pare del tutto assente una soluzione che sia duratura nel tempo – evidenzia Rubiu – Numeri davvero spaventosi certificano la preoccupazione per la congiuntura economica negativa. La progressiva flessione delle attività ha portato all’apertura della vertenza, con l’assegnazione degli ammortizzatori sociali a circa 700 lavoratori diretti; famiglie che da troppi anni hanno perso una posizione sociale e dignitosa e per questo si trovano in una condizione di disperazione e disorientamento”. Un caso emblematico è costituito dagli ex dipendenti Ila, ora Port.Al. Promesse non mantenute e troppe incertezze legate alla ripresa della produzione.
“Una situazione che appare riprodurre le vertenze Alcoa ed Eurallumina – conclude Rubiu - Gli impegni presi con gli ex lavoratori Ila nell’incontro svolto nell’aula consiliare del Comune di Portoscuso, alla quale hanno partecipato, oltre ai quattro consiglieri regionali del Sulcis Iglesiente, anche le forze sociali, non sono stati rispettati. In tempi brevissimi i lavoratori perderanno gli ammortizzatori sociali. Un incubo senza via d’uscita. La Regione deve trovare soluzioni urgenti per le numerose vertenze del sistema industriale iglesiente, ridando speranza ad un territorio per ora dilaniato da tanti accordi disattesi”.